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Dati Confartigianato, l’11.3% delle imprese lucane esposte al rischio della contraffazione

L’11,3% delle imprese lucane del comparto manufatturiero sono esposte a rischio contraffazione. Nel complesso quelle artigiane che subiscono maggiormente le conseguenze dell’illegalità di produzione e vendita in Basilicata sono 282 (194 in provincia di Potenza e 88 in quella di Matera). Sono i dati più significativi del rapporto che il ‘Centro Studi Confartigianato’ ha dedicato al fenomeno della contraffazione. Complessivamente nel Paese le imprese regolari perdono 9,9 miliardi di euro di vendite e 88mila posti di lavoro; tra i comparti interessati, al primo posto l’abbigliamento con 155 imprese artigiane in Basilicata, seguito da gioiellerie e pietre preziose (52) e dal tessile (29).
”Sono dati che ci impongono di accrescere ogni attività di contrasto all’illegalità, e che rappresentano solo un elemento indicativo, perché il fenomeno non è di facile studio e nel comparto agro-alimentare, che per noi rappresenta una buona base produttiva, ha raggiunto da anni livelli allarmanti – ha commentato Antonio Miele, presidente Confartigianato. La contraffazione minaccia i diritti di proprietà intellettuale su 1.096.978 marchi depositati dalle imprese italiane negli ultimi quindici anni”.
Cresce la contraffazione on-line: triplica la quota di sequestri di merci trasportate con corriere espresso e posta, che passa dal 5,7% del 2010 al 16,3% del 2014. Potenzialmente esposti al rischio di acquistare on-line prodotti contraffatti sono 3.125.000 utenti internet, che acquistano in Rete prodotti di Abbigliamento, e 2.734.000 che acquistano Apparecchiature elettroniche.
La Cina è il principale paese di origine dei prodotti contraffatti con il 80,1% dei prodotti sequestrati, a cui si aggiunge un 8,0% proveniente da Hong Kong. (Commissione europea, 2015).

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