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Difensore civico, presentato rendiconto attività 2015

“Nel 2015 l’ufficio della difesa civica regionale ha gestito complessivamente 163 pratiche, di cui 143 nuovi casi con fascicoli formalmente aperti (nel 2014 erano stati 96) con un incremento rispetto all’anno precedente di circa il 50 per cento”. Lo ha detto il difensore  civico  regionale Antonia Fiordelisi che in un incontro con la stampa ha tracciato un primo rendiconto dell’attività svolta nel 2015. Alla conferenza stampa ha partecipato anche il presidente del Consiglio regionale Piero Lacorazza. La Basilicata è l’unica Regione del Sud d’Italia ad aver istituito e reso operativo con la legge regionale n. 11/1986 (modificata con la legge regionale n. 5/2007) la figura del difensore civico da quasi trent’anni. Calabria, Puglia e Sicilia non hanno ancora il difensore civico.
“Le istanze – ha spiegato ancora Fiordelisi – sono state presentate per l’86,7 per cento da cittadini singoli e il 13,3 per cento da associazioni, 35 fascicoli hanno riguardato Matera e 108 Potenza. Anche per le istanze che esulano dalla competenza del difensore civico e che attengono a questioni civili di natura privatistica (ad esempio liti condominiali o questioni bancarie) o che sono di competenza di altri organismi, si è registrato un trend positivo ascendente (circa 730 casi) che corrisponde ad una crescente domanda di tutela giustiziale da parte dell’utenza. In tutti questi casi di ‘accesso improprio’, che non hanno formalmente richiesto l’apertura di un fascicolo, l’ufficio si è comunque adoperato per orientare il richiedente presso gli organismi deputati alla risoluzione della problematica rappresentata e a dispensare utili consigli circa le procedure da attivare”.
“Le attività di tutela del cittadino, intendendosi come tali le attività di verifica del corretto comportamento delle amministrazioni pubbliche di pertinenza regionale e l’assetto istituzionale (trasparenza, riesame del diniego / differimento dell’accesso agli atti) – ha continuato – hanno rappresentato la maggior parte dei casi concreti affrontati. Le materie trattate hanno riguardato la salute e l’igiene pubblica, l’istruzione ed il lavoro, l’organizzazione del personale, tasse, tributi e sanzioni amministrative, territorio ed ambiente, attività contrattuale nella pubblica amministrazione, attività produttive, edilizia residenziale pubblica, pensioni ed altre prestazioni sociali, energia, agricoltura, procedimento amministrativo, erogazione di servizi, richiesta riesame accesso agli atti, richiesta nomina commissario ad acta”.
“Sul piano della comunicazione e dell’informazione – ha concluso il difensore civico – è stato potenziato il sito web istituzionale, inserendo on line i prototipi dei casi più ricorrenti o che rivestono carattere di maggiore interesse per la collettività”. Il difensore civico ha lamentato “alcune criticità dell’ufficio relative alla carenza di organico e l’insufficienza della struttura organizzativa di supporto, non in grado di attendere al disbrigo della attività ordinaria né, tantomeno, alla programmazione delle varie funzioni di competenza dell’Ufficio, incrementatesi nel tempo secondo la normativa vigente”.
“Il picco di maggiore criticità – ha detto il presidente del Consiglio regionale Piero Lacorazza – si è riscontrato nel diniego di accesso agli atti da parte delle amministrazioni con richieste a volte non accoglibili ma anche con casi in cui la risposta da parte degli enti è stata pretestuosa. Quanto più una pubblica amministrazione è trasparente – ha continuato – e riesce a costruire un rapporto diretto con il cittadino, tanto più il livello di conflitto diminuisce. A noi compete di provare a snellire il rapporto con i cittadini e l’ufficio di presidenza del Consiglio è fortemente impegnato su questo fronte al fine di favorire la pubblicazione veloce di tutti gli atti predisposti, un modo per dare risposte chiare, efficaci e trasparenti”.
Il presidente Lacorazza ha infine ringraziato il difensore civico regionale che “con la sua attività anche a livello nazionale ed europeo rappresenta un valore per l’intera istituzione regionale”.

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