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Dislessia, a Matera un seminario di approfondimento

La virtuosa alleanza fra famiglie, scuola e quanti hanno consolidato una professionalità nell’affrontare i Disturbi specifici dell’apprendimento, unica possibilità per restituire qualità della vita a quei bambini che convivono con questa difficoltà congenita, sarà al centro di un seminario di approfondimento sulla dislessia. Organizzato e promosso dal Centro logopedico e psicopedagogico e Centro SoS Dislessia di Matera, Imparola, in collaborazione con la società di formazione e consulenza aziendale Forma Consult, il seminario “Dislessia: dai primi segnali alla diagnosi – Famiglia, operatori e scuola: un’alleanza possibile” si terrà mercoledì 26 ottobre, con inizio alle 16, alla Mediateca provinciale “Antonello Ribecco” in piazza Vittorio Veneto a Matera. All’incontro, che vede la partecipazione e sostegno di Regione Basilicata, Provincia e Comune di Matera e della sezione della provincia di Matera della Federazione italiana medici pediatri, interverranno in qualità di relatori: Giacomo Stella, dell’Università di Modena e Reggio Emilia nonché direttore scientifico di SoSDislessia, Marco Stella amministratore delegato di SoSDislessia, Domenico Mangione, responsabile dell’Unità operativa di neuropsichiatria infantile dell’Azienda Sanitaria del Materano, Rossella Cardinale, neuropsicologa di Imparola, Giuseppe Bruno, presidente di Federsolidarietà e di Confcooperative Basilicata e la presidente di Imparola Mariangela Bruno. A moderare il seminario di approfondimento sarà la giornalista Antonella Ciervo, i saluti da parte delle istituzioni locali saranno portati dal presidente della Provincia di Matera Franco Stella, dal sindaco della città Salvatore Adduce e dal consigliere regionale Luca Braia.

“Il tema scelto, “Dislessia: dai primi segnali alla diagnosi – Famiglia, operatori e scuola: un’alleanza possibile” – spiega la presidente di Imparola Mariangela Bruno – vuol porre l’attenzione sui comportamenti più adatti e sulle misure da adottare in caso di eventuali disturbi specifici dell’apprendimento (Dsa). La dislessia, ovvero la difficoltà di lettura, è solo il più noto fra i distrurbi dell’apprendimento, come la disgrafia (scrittura incomprensibile), la disortografia (incapacità di scrivere senza errori) e la discalculia (difficoltà con numeri e calcoli). I Dsa non sono dovuti a deficit intellettivi del bambino, che anzi in genere ha un quoziente intellettivo al di sopra della media, ma semplicemente a piccole anomalie nella struttura di quelle aree della corteccia cerebrale che riconoscono e decifrano le parole scritte. Disturbi – prosegue Mariangela Bruno – che si manifestano nel momento in cui il bambino impara a leggere e a scrivere. Individuarli e diagnosticarli per tempo, cosa possibile solo se si realizza la positiva alleanza fra scuola, famiglia e operatori professionali, consente di mettere in campo una serie di azioni e di programmi rieducativi e riabilitativi che portano il bambino ad avere una migliore qualità di vita e di relazioni. Come dimenticare quel bambino che a scuola fu definito studente mediocre e che ha conseguito il Premio Nobel per la Fisica, Albert Einstein”.

Il seminario, che prevede un attestato di partecipazione a quanti si iscrivono, oltre ad affrontare come riconoscere l’eventuale dislessia e a illustrare i programmi di riabilitazione, sarà l’occasione per presentare il Centro Sos Dislessia di Matera e le attività, svolte da Imparola, di formazione per educatori polivalenti e di screeaning nelle scuole.

“Il nostro Centro logopedico e psicopedagogico – conclude Mariangela Bruno – in collaborazione con Formaconsult sta organizzando un corso di alta formazione rivolto ad educatori polivalenti con l’obiettivo di trasferire conoscenze specifiche ed indicazioni pratiche su come intervenire in modo adeguato rispetto alle diverse situazioni di difficoltà e ritardi dell’apprendimento scolastico. E’, invece, in fase di proposta, da parte di SoS dislessia Matera in collaborazione con il Consorzio di Città Essenziale, un’attività di screening nei primi due anni della scuola primaria, per consentire di identificare precocemente un rischio di disturbo dell’apprendimento e quindi di intervenire prima che questo si stabilizzi. Lo screening è un’attività che consente, attraverso una procedura semplice e ripetibile, di identificare fra un ampio gruppo di individui coloro che presentano una particolare caratteristica e viene in genere utilizzato per identificare precocemente i segni di un disturbo e per prevenire la loro stabilizzazione attraverso programmi di intervento precoce”.

 

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