CronacaPuglia

Dissequestrato il salumificio Scarlino a Taurisano

salumificio scarlinoDopo 13 giorni, il salumificio Scarlino di Taurisano (LE) ha riaperto i battenti. Finiti i sopralluoghi della Procura, i magistrati hanno accolto l’istanza degli avvocati di Attilio Scarlino, amministratore unico dell’azienda omonima, che dallo scorso martedì è in carcere con l’accusa di rimozione dolosa delle misure antinfortunistiche e morte come conseguenza di reato doloso. L’azienda salentina, infatti, è balzata agli onori della cronaca per la morte di Mario Orlando, morto il 30 agosto scorso dopo essere scivolato nell’impastatrice durante le operazioni di pulizia. E su questo macchinario gli investigatori hanno riscontrato l’assenza di un cancello di sicurezza ed il blocco di un pulsante che ne avrebbe simulato la chiusura durante le stesse operazioni di pulizia. Per questo motivo l’impastatrice resterà sotto sequestro.

Per quanto riguarda gli altri macchinari, i controlli hanno dato esito negativo, e sono risultati a norma di legge e privi di criticità in tema di sicurezza. Gli avvocati di Scarlino, Gabriella Mastrolia e Andrea Sambati, hanno fatto esplicito riferimento proprio a questo aspetto: “E’ la dimostrazione – dicono – della serietà di un’azienda che, in 41 anni di attività, non ha mai fatto registrare alcun eventi lesivo dell’incolumità dei lavoratori”. E con il dissequestro disposto dalla Procura, l’azienda Scarlino potrà ricominciare a produrre, scongiurando il pericolo della cassa integrazione, che incombeva minacciosa sui lavoratori.

Anche Confindustria Lecce ha espresso soddisfazione per la decisione della Magistratura: “ Ci auguriamo che la Giustizia faccia il proprio corso in tempi brevi, al fine di chiarire tutte le posizioni e consentire all’azienda ed a tutti i collaboratori di continuare a lavorare con la dovuta serenità, garantendo, in condizioni di sicurezza, i livelli produttivi ed occupazionali”.

 

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