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DL Semplificazioni, Rospi: “Il modello Genova funziona se apportiamo modifiche”

“Anche il Decreto Genova sta diventando lo slogan politico di chi non l’ha letto o non sa interpretare le norme. Il ‘modello Genova’ può essere utilizzato per tutte le opere ma necessita di alcune modifiche”. A dichiararlo il deputato e presidente della componente Popolo Protagonista Gianluca Rospi, relatore del Decreto Genova, commentando il testo non ancora definitivo del Dl Semplificazioni. “Bene gli affidamenti diretti sotto i 150.000 euro ma per le altre opere sotto il milione di euro che ricadono nei territori comunali sarebbe utile nominare i sindaci, profondi conoscitori dei propri territori, come commissari: essi potrebbero agire in deroga al Codice degli appalti attraverso procedure negoziate invitando cinque imprese, garantendo la rotazione delle stesse”.

“Nel frattempo che venga riscritto il Codice degli appalti, confidiamo nel più breve tempo possibile e non oltre un anno, il Decreto Genova potrebbe essere lo strumento più efficace per i cantieri dal valore superiore al milione di euro, prevedendo alcune modifiche che garantiscano maggiormente trasparenza, concorrenza e rotazione delle imprese, con delle premialità per quelle più solide”.

“Per casi in cui burocrazia, caos normativo o vicende giudiziarie ostacolano in modo sfibrante l’avvio o il termine di cantieri strategici,come in Basilicata il collegamento Murgia-Pollino, la soluzione  – aggiunge Rospi – potrebbe essere la nomina di un commissario straordinario col potere di indire conferenze di servizi; con l’obiettivo di garantire tempi certi per l’acquisizione dei pareri richiesti si potrebbe prevedere un eventuale ‘silenzio – assenso’ per gli enti convocati che non li rilascino”.

“Nel Dl Semplificazioni, infine, bisognerebbe incentivare maggiormente le operazioni di partenariati pubblico-privati per quelle opere rilevanti per il territorio ma sprovviste di risorse necessarie alla loro realizzazione” conclude Rospi.

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