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Da domani e fino a domenica a San Severino Lucano il festival ‘La Terra dei Briganti’

San Severino Lucano fa un tuffo nel passato, agli anni post unitari e per tre giorni (11, 12 e 13 agosto) darà spazio ai briganti, per la quinta edizione de «la terra dei Briganti», il festival della cultura meridionale organizzato dalla Pro Loco del Pollino. Ad aprire il sipario del Festival, domani alle 18,00 il convegno “La questione meridionale, storia di ordinaria emigrazione” è prevista la partecipazione di Egidia Bruno con lo spettacolo “w l’Italia.it… noi non sapevano” e la presentazione del libro di Saverio De Marco “La strada per la città”. alle 20,00 Grespellata in piazza con le note della musica popolare di “Core battente”
Sabato alle 19,30 si terrà lo spettacolo teatrale itinerante “O brigante o emigrante”, alle 21,00 cena brigantesca e alle 22,00 lo spettacolo musicale con “Lira Battente”. Domani gli amanti della natura si ritroveranno per una escursione nei luoghi dei briganti e alle 22,00 concluderà il Festival a Mezzana lo spettacolo musicale “Radiolausberg, Kuntam nata storia”. Nella tre giorni, dice il sindaco Franco Fiore, si rievocherà una pagina importante della nostra storia, quella successiva all’unità nazionale, in particolare si narreranno i fatti di San Severino Lucano, paese che oltre a dare i natali al capitano Jannarelli e a Serafina Ciminelli, conserva i resti di una pagina di storia vissuta. Infatti a Caramola c’era e c’è la «grotta dei Briganti». Nei pressi di San Severino esiste una contrada detta «fosso del brigante», triste ricordo del brigantaggio locale. Ai piedi di Timpa Vitelli si apre l’omonima grotta detta anche «dei briganti», dove fu tenuto segregato nel 1863 il signor Nicola Grimaldi, il comandante della Guardia Nazionale di Francavilla sul Sinni che fu bruciato vivo nonostante fosse stato pagato un cospicuo riscatto.
Altra testimonianza della frequentazione di detta grotta le scritte incise nella parete destra della cavità «1856 se piglia je unà 5 visacce di dinarià». Grazie al festival si recupera e si ricorda il valore culturale e storico di un fenomeno che ha interessato la nostra terra.

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