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Domenica 15 Ottobre le giornate FAI d’Autunno in Basilicata

In occasione della Giornata FAI d’Autunno, appuntamento nazionale promosso dal FAI – Fondo Ambiente Italiano, domenica 15 ottobre 2017, la Delegazione FAI di Matera e la Fondazione Matera Basilicata 2019 presentano a Matera un ricco programma di attività dedicato al verde urbano nella città storica e contemporanea dal titolo Il cuore verde delle architetture, realizzato in collaborazione con la rete istituzionale territoriale, le Istituzioni Scolastiche e le associazioni locali.

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Durante la giornata, negli orari 9.00-13.00/14.00-18.00, i visitatori avranno la possibilità di scoprire chiostri e giardini nella parte storica della città e il sistema dei parchi urbani grazie alle aperture straordinarie promosse dal FAI e di partecipare alle visite-racconto e alle attività laboratoriali sul tema del verde e della natura all’interno dei giardini di comunità di Gardentopia, il progetto del dossier di Matera 2019 che mira a rimettere a valore aree verdi urbane per renderle luoghi di cittadinanza attiva e di produzione culturale.

Grazie al coinvolgimento delle scuole della città, tutti gli spazi verdi saranno animati da iniziative speciali quali performance musicali, artistiche, letterarie, mentre gli Apprendisti Ciceroni del FAI, affiancati dai volontari di Matera 2019 e aiutati da alcuni cittadini, racconteranno la storia dei luoghi ai visitatori.

A conclusione della giornata, alle ore 20.00 presso il Giardino di Palazzo Ferraù Giudicepietro sarà eseguita una sonorizzazione musicale a cura del maestro Fabrizio Festa del Conservatorio “Duni” di Matera.–

Il programma culturale relativo a Matera è stato realizzato in collaborazione con la rete istituzionale territoriale, le Istituzioni Scolastiche e le associazioni di seguito citate:

Comune di Matera, Provincia di Matera, Arcidiocesi di Matera-Irsina, Conservatorio Statale di Musica “E.R. Duni” Istituto di Alta Formazione Artistica e Musicale, Polo Museale della Basilicata, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Basilicata, Ordine degli Psicologi della Basilicata, Palazzo Bernardini, Fondazione Le Monacelle, Università degli Studi della Basilicata. Associazioni: Agrinetural, Giallo Sassi, Il quartiere si muove, Matera cammina, MoM. Un ringraziamento particolare all’arch. Luigi Acito e Nicola Filazzola. Istituzioni Scolastiche: I.I.S. “E. Duni-C. Levi”; I.T.C.G. “Loperfido-Olivetti”; I.I.S. “G. B. Pentasuglia”; Istituto Magistrale “T. Stigliani”; Istituto Professionale dei Servizi per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera “A. Turi”; Istituto Tecnico Agrario “G. Briganti”; Istituto comprensivo “D. Bramante”; Istituto Comprensivo “G. Minozzi – N. Festa”; Istituto Comprensivo Ex S.M “Torraca”; Istituto Comprensivo “G. Pascoli”.

Il FAI sarà presente visivamente nei siti e con i suoi simboli, logo e postazioni, dove opereranno in accoglienza Delegati, Volontari e Apprendisti Ciceroni. L’evento si inserisce nella campagna di raccolta fondi “Ricordiamoci di salvare l’Italia”.

APERTURE STRAORDINARIE

Giardino di Palazzo Ferraù Giudicepietro, oggi Bernardini

Apprendisti Ciceroni I.I.S. “E. Duni – C. Levi” (Liceo Classico), Istituto Comprensivo ex S.M. “Torraca”

Visite anche in lingua Inglese

Accessibile fino al XVIII secolo da Recinto Castelvecchio, il palazzo assunse la forma di una dimora signorile a partire dalla seconda metà del XV secolo. La famiglia gentilizia Ferraù, originaria della Calabria, si stabilì a Matera con Giambattista, detto “lo francioso”.

Le grandi trasformazioni del palazzo furono avviate alla fine del ‘700. A coronamento del progetto di rinnovamento dell’immagine del casato ci fu il matrimonio tra Giuseppe Ferraù, primogenito di Giambattista e Angiola Dusmet, e Marianna Caracciolo, napoletana. Tra il 1802 e il 1806, con molta probabilità, le trasformazioni del palazzo continuarono per renderlo meno “provinciale” e più in linea con la moda francese imperante nella Capitale.

Nel corso dell’’800 il palazzo fu acquistato da Filippo Giudicepietro, commerciante di stoffe, sete e mercerie, e nel 1973 fu venduto da Carlo Giudicepietro al prof. Aldo Bernardini che ne ha curato il restauro e la conservazione.

Il delizioso giardino impreziosito da piante e fiori, che ha sullo sfondo lo splendido scenario del Sasso Caveoso, è l’inizio della visita del Palazzo Ferraù-Giudicepietro (attuale proprietà Bernardini), contiguo a piazza Sedile. Nella Giornata d’Autunno nel giardino avranno luogo performances musicali e di animazione culturale. A conclusione una sonorizzazione del giardino e un concerto.

 

Iniziative speciali

InChiostro di suoni, Performance di chitarra con tecnica Fingerpicking.  

Musiche del nostro tempo, a cura del Liceo Musicale “T. Stigliani”. Ore 10-12/15.30/17.30

Storie di Alberi d’Autunno: FAI Reading e Storytelling (Liceo Classico) ore 18.30 – 19.45. Nel contesto del Reading: Quando il corpo disegna lo spazio – Performance di danza contemporanea, a cura di A.S.D. Centro Danza diretta da Mary D’Alessio.

Graffia la pietra/il volo degli uccelli, Sonorizzazione del giardino e concerto, a cura del Conservatorio di Musica “E.R. Duni” ore 20.00

Musica composta da: Gianpaolo Cassano, Tommaso Colafiglio, Lucio Corizzo, Antonio Colangelo, Fabrizio Festa, Andrea Salvato, Costantino Temerario

Gianpaolo Cassano – Theremin, sintetizzatore

Tommaso Colafiglio – Chitarre

Antonio Colangelo – DAW, Theremin

Fabrizio Festa – DAW, sintetizzatore

 

Chiostro di Palazzo Lanfranchi

Apprendisti Ciceroni – I.I.S. “E. Duni – C. Levi” (Liceo Classico)

Visite anche in lingua inglese

La costruzione del Seminario (1668-1672) intitolato a Vincenzo Lanfranchi, Arcivescovo di Matera e Acerenza sorge su un pianoro tufaceo e sui terreni e case ad esso pertinenti (inclusivi di giardini, grotte, cisterne, fossi) avendo inglobato anche una preesistente area sepolcrale afferente a quattro chiese rupestri. L’impianto comprendeva il chiostro con il porticato e gli ambienti che lo circondano. I successivi ampliamenti del 1776 e del 1822 hanno conferito all’edificio l’attuale volumetria. La facciata principale è rivolta verso il Piano della città a creare quasi un fondale scenografico. La temperie post-tridentina, che aveva posto le premesse per l’erezione di questo complesso architettonico tra i più interessanti nel panorama urbano di Matera, sollecitò anche la valorizzazione plastica e topografica dell’asse urbano che, tra Sei e Settecento, prese a irradiarsi.

Dal 2003 è sede del Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna della Basilicata.

Il chiostro di Palazzo Lanfranchi, piccolo giardino definito da una struttura porticata costituita da tre o quattro archi per lato, è lo spazio dedicato al tempo libero del Seminario, costruito dal vescovo Vincenzo Lanfranchi a metà del XVII secolo. Le pareti sono state decorate durante i primissimi anni dell’episcopato di Antonio Maria Brancaccio (1703-1722). Sul lato est presenta la meridiana e entro nicchie cinque busti lapidei che riproducono la sua effige, quella dei tre fratelli vescovi Gerolamo, Andrea e Giovan Battista e del suo predecessore, Antonio Del Rjos (1678-1702) che aveva promosso la definizione della piazza antistante con la costruzione del Rione Case Nuove e del Convento di Santa Chiara. Sulla parete di fondo del braccio principale del chiostro è il busto lapideo policromo di Vincenzo Lanfranchi (1665-1676). Nel chiostro si svolgeranno esecuzioni musicali dal vivo eseguite dagli studenti del Liceo Musicale. La visita prosegue interessa anche la terrazza che dialoga visivamente con i Sassi.

Iniziative speciali

 

Sonar e cantar con ogni sorta di stromenti – Ensemble di musica antica del Liceo Musicale “Tommaso Stigliani” di Matera, Ore 10.00 – 12.00/15.30/17.30.

 PROGRAMMA

Georg Frederic Händel
dalla Water Music Suite
Allegro maestoso

Giacomo Gastoldi (*)
Il ballerino

canzonetta a tre per voci e strumenti

Egidio Romualdo Duni
Triosonata seconda
in sol maggiore
per flauto, violino e basso continuo

J. Ch. Shinckard
Vivace
 dal Concerto II a quattro flauti e basso continuo

Antonio Vivaldi
Allegro

dal Concerto in fa maggiore per flauto, archi e continuo

(elaborazione per ensemble di flauti)

Jean Boden de Boismortier
Ciaccona

dalla opera Don Quichote
Giardini pensili e orti urbani – Mostra fotografica a cura di Angela Capurso (Liceo Classico).

Nel contesto dell’apertura, Urban Game dal vivo ambientato a Matera e ideato dall’Ordine degli Psicologi della Basilicata in collaborazione con l’Associazione Giallo Sassi, aperto a cittadini e turisti.

Giardino del Museo Archeologico Nazionale “D. Ridola”

Apprendisti Ciceroni del Liceo Linguistico “T. Stigliani”

Visite anche in Lingua Inglese, Francese, Spagnolo

Istituito nel 1911 per volontà del Senatore Domenico Ridola che donò allo Stato le sue importanti collezioni archeologiche, il Museo presenta preziose testimonianze rinvenute nel comprensorio di Matera. Negli spazi espositivi i reperti seguono un ordine cronologico e topografico. Nella sezione preistorica i rinvenimenti più significativi riguardano i villaggi trincerati di età neolitica che testimoniano, a partire dal VI millennio a.C., l’introduzione dell’agricoltura e lo strutturarsi di insediamenti stabili, secondo modelli definiti nel Mediterraneo Orientale. Per le fasi più recenti della preistoria e per la fase di VI-IV secolo a.C. la documentazione di maggior interesse è relativa a Timmari, sito a breve distanza da Matera. Da questo centro provengono, tra l’altro, alcuni corredi funerari del IV secolo a.C. caratterizzati da armature in bronzo e da monumentali vasi a figure rosse e numerose statuette votive, di pregevole fattura, rinvenute in un’area sacra.

Tra gli edifici eretti alla fine del ‘600 per volere dell’Arcivescovo Del Ryos nel sito denominato Orto del Duca (attuale area di Via Ridola) sorgono l’Ospedale e la Chiesa di S. Chiara, strutture  utilizzate dalle Clarisse e nel 1911 entrate nella disponibilità del Comune di Matera per diventare Museo Archeologico “D. Ridola”..

Il corpo di fabbrica del convento era in origine circondato da un giardino su cui si affacciava anche  la parte posteriore della chiesa. Il suo andamento, molto diverso da quello che apprezziamo oggi, comprendeva negli anni ‘50 percorsi che si snodavano tra alberi di pruni, lauri, cipressi e pini. E’ possibile che nel passato vi fossero anche parti destinate a orto per la produzione di quanto necessario alla vita del convento e erbe officinali. Un piccolo quadrato di verde, oggi interno alla struttura, testimonia il limite del vecchio perimetro. Il giardino accoglierà nella Giornata d’Autunno esecuzioni musicali e performances di animazione culturale.

Iniziative speciali

Chiostro in musica, Musica classica con pianoforte, chitarra e piccoli ensemble, a cura del Liceo Musicale “T. Stigliani”. Ore 10.00 – 12.00/15.30/17.30.

Urban Game dal vivo ambientato a Matera e ideato dall’Ordine degli Psicologi della Basilicata in collaborazione con l’Associazione Giallo Sassi, aperto a cittadini e turisti.

Giardino dell’ex Convento di San Rocco

Studenti del corso PAVU – Paesaggio Ambiente e Verde Urbano, Dipartimento Dicem – Unibas e gli Apprendisti Ciceroni I.T.C.G. “Loperfido-Olivetti” e Istituto Tecnico Agrario “G. Briganti”

I Padri Riformati di S. Francesco fondano questo convento nel 1604 tra il Sasso Barisano, il largo di S. Biagio e la Piana di S. Maria la Nova, sulla preesistente chiesetta di S. Rocco, annessa all’Ospedale eretto dalla comunità materana come atto votivo nel 1348. Il complesso conventuale si sviluppa intorno a un piccolo chiostro quadrangolare che disimpegna cinque stanze utilizzate in parte dai terziari e in parte dai forestieri secolari, il refettorio, la cucina e altre officine necessarie per le comodità del convento. Il piano superiore ospita 33 celle.

Le strutture del convento rimangono inalterate fino al 1865. A soppressione avvenuta viene adibito nuovamente a Ospedale civile. Negli anni Trenta un nuovo edificio viene costruito sul luogo del convento demolito. Dopo diverse destinazioni d’uso, il complesso è attualmente sede dell’Università degli Studi della Basilicata.

Il giardino annesso all’antico complesso conventuale di S. Rocco si trova nella zona retrostante l’edificio principale ed è sorto durante i recenti lavori di consolidamento e restauro della struttura, completati negli anni ‘30. Il giardino di S. Rocco occupa un’area di circa 800 m2, caratterizzata dalla presenza di un orto didattico realizzato dagli studenti e di alcuni alberi da frutto ed essenze mediterranee. E’ delimitato a Sud da un muro in tufo e pietra da cui è possibile affacciarsi su uno dei tanti scorci dei Sassi di Matera.

 Iniziative speciali

In collaborazione con l’Università degli Studi della Basilicata – Dipartimento delle Culture Europee e del Mediterraneo (DiCEM):

Contestualizzazione del giardino nel complesso del patrimonio costruito (Arch. Biagio Lafratta)

Rappresentazione della biodiversità attraverso le piante e il loro significato (Prof. Giovanni Figliuolo, Studenti PAVU – Paesaggio Ambiente e Verde Urbano).

Dal DIRE al FARE: Orto resiliente nel cuore verde dell’Università/Workshop: preparazione dell’orto invernale e principi di sostenibilità ambientale (aperto anche ai visitatori).

Presentazione dei progetti realizzati dagli studenti del corso di studio PAVU (Prof. Bartolomeo Dichio, Docenti e Studenti PAVU)

Il giardino mediterraneo: la storia e i simboli (Prof.ssa Angela Colonna, Studenti PAVU).

Riflessioni/Dialogo sulle opportunità di valorizzazione del luogo e del patrimonio verde della città (Docenti degli ambiti disciplinari del DiCEM e studenti dei corsi di studio).

Il complesso Le Monacelle

Apprendisti Ciceroni I.I.S. “E. Duni – C. Levi” (Liceo Artistico)

Visite anche in lingua inglese

Il complesso Le Monacelle si trova sulla Civita alle spalle della Cattedrale, in via Riscatto. E’ una struttura ampia e architettonicamente complessa. Deve il nome all’originaria sede del Conservatorio di Santa Maria della Pietà fondato nel 1594, dove venivano accolte anche ragazze povere e non sposate che senza prendere i voti lavoravano e risiedevano all’interno della struttura seguendo lo stile di vita delle monache e per tale motivo erano indicate come “le monacelle”. Le leggi emanate in seguito all’Unità d’Italia trasformarono il Conservatorio in asilo per l’infanzia e in orfanotrofio. Dopo un accurato lavoro di restauro e recupero della struttura è attualmente aperto al pubblico con la natura giuridica di Fondazione.

In occasione della Giornata d’Autunno il chiostro, impreziosito da colonne che punteggiano il verde, accoglierà il racconto degli Apprendisti Ciceroni, performances musicali e di animazione culturale.

 

Iniziative speciali

Musica fiata nel Chiostro

Organico fiati e percussioni, a cura del Liceo Musicale ” T. Stigliani, ore 10.00-12.00/15.30 – 17.30

Programma

BACH CELEBRATION

Suite per Ensemble di Fiati

THE SECOND WALTZ

Dimitri Shostakovitch

THREE LITTLE POP TUNES

Dizzy Stratford

LA VITA È BELLA

Nicola Piovani

Urban Game dal vivo ambientato a Matera e ideato dall’Ordine degli Psicologi della Basilicata in collaborazione con l’Associazione Giallo Sassi, aperto a cittadini e turisti.

I Giardini di Marzo – Un Orto-Giardino nella Villa dell’Unità d’Italia – Il progetto, a cura dell’Arch. Angelo Stagno (ore 16.00 – 17.00).

Il giardino del pittore Nicola Filazzola

Apprendisti Ciceroni I.I.S. “G.B. Pentasuglia”

Il giardino del pittore Nicola Filazzola si trova in Via Sant’Angelo, esattamente al centro tra Sasso Barisano e Sasso Caveoso. Dialoga visivamente con le chiese di Madonna dell’Idris e S. Pietro Caveoso, splendido fondale a strapiombo sul torrente Gravina.  E’ la parte più bella dello studio e si sviluppa su tre livelli. Molto interessante sul piano vegetazionale, presenta piante mediterranee come il mirtillo, la salvia, la maggiorana, la citronella, il timo e alberi come l’ulivo, il melo cotogno, il limone e varie qualità di alberi di fico. Lo spazio è perimetrato da piante di fichi d’India. Negli anni ha ospitato artisti di grande rilievo espressione del mondo cinematografico internazionale come Tonino Guerra (che ha presentato una mostra espositiva), Gillo Pontecorvo e Wim Wenders.

Oltre al giardino nella Giornata d’Autunno sarà possibile visitare lo studio con alcune opere dell’artista.

 Iniziative speciali

Esposizione di opere del pittore Nicola Filazzola, in preparazione della mostra che si svolgerà a novembre a Napoli, a Castel dell’Ovo. Sarà presente l’autore.

Frida Kahlo, Musica di Yann Tiersen – Performance di danza contemporanea, a cura dell’Associazione “La Fenice”, di Palma Domenichiello.

Il Parco Macamarda

Apprendisti Ciceroni I.T.C.G. “Loperfido-Olivetti”, Istituto Comprensivo “G. Minozzi – N. Festa”, Istituto Comprensivo Ex S.M. “Torraca” Scuola elementare “G. Marconi”

Il Parco Macamarda, ubicato sulla omonima collina, si estende per quasi quattro ettari ed è tra i parchi urbani di nuova realizzazione. Nel Piano Regolatore Piccinato (1952/56) il Parco è individuato come parte della struttura urbana secondo una “moderna visione dello spazio verde, concepito come sistema di connessione tra parchi, viali e giardini”.

Il Parco non presenta specifiche valenze di carattere storico-culturale: non è un giardino storico, né espone alcun manufatto storico-architettonico. Ha il valore paesaggistico di uno spazio verde al centro della città. Vi si individuano numerosi esemplari di conifere – il giardino dei sempreverdi – impiantate da tempo, con una radura allestita con attrezzature ginniche. Di impianto recente è il Giardino delle latifoglie con colori e texture di foglie e fiori che fanno da cornice all’area gioco per bambini. Un percorso tra alti alberi da ombra – Populus Nigra Italica – collega i tre ingressi, uno è provvisto di rampa di accesso – con la Piazza Verde.

Flessibile nella sua concezione, presenta un sistema di percorsi che incoraggiano a sperimentarne punti di vista mutevoli come le Pergole di metallo, gateway per lo spazio pubblico; il Fagiolo magico, spazio-giochi con pavimento anticaduta per bambini e ragazzi; il Pratone, uno spazio verde totalmente libero a prato dove correre e giocare, attrezzato con un’area pavimentata quale Aula Verde. La Piazza Verde presenta percorsi pedonali che delimitano l’area a quadroni per il giardinaggio all’interno degli orti giardino da allestire per attività manuali con banchi e tavoli e ancora la Lama d’Acqua, una lunga linea d’acqua che attraversa la piazza verde a quota pavimento, riprendendo nel segno le tipologie dei percorsi d’acqua scavati nel territorio murgiano con un’area per performances musicali all’aperto che caratterizzeranno la Giornata d’Autunno.

Iniziative speciali

FAI crescere alberi … ti restituisce Cultura – La tutela del suolo per una rigenerazione urbana sostenibile. Dona piante e alberelli al FAI per la città.

Il Parco Macamarda sarà presentato come luogo privilegiato dove poter vivere  esperienze collettive nella nostra città. Per un giorno la natura sarà palcoscenico di una serie di rappresentazioni fatte di  colori, suoni , poesia, movimenti  e gioco.

Armonia, una interpretazione dinamica dell’opera pittorica di Piet  Mondrian “Composizione con Rosso, Giallo e Blu”, a cura dell’Istituto Comprensivo G. Minozzi-N. Festa”. I ragazzi raccontano la storia per mezzo di una coreografia pensata in armonia con la natura del parco, in cui si sperimentano collegamenti visivi e significativi tra gli elementi presenti sul posto (pali neri, cestini colorati, alberi) ed elementi del quadro di Mondrian (righe nere, campi colorati, albero astratto).

Le stagioni in città – Momenti di lettura di passi di Marcovaldo di I. Calvino alternati alle Quattro Stagioni di A. Vivaldi, a cura dell’Istituto Comprensivo G. Minozzi-N. Festa” (Classe a indirizzo musicale).

Il Vento attraversa le chiome degli alberi e trasporta pollini, semi, profumi e suoni – Attività laboratoriali relative al concetto di movimento in natura, a cura dell’Istituto Comprensivo G. Minozzi-N. Festa”.

Installazioni artistiche contemporanee a cura dell’I.I.S. “E. Duni – C. Levi” (Liceo Artistico)

Circuit Training (Associazione “Matera Cammina”)

Urban Game dal vivo ambientato a Matera e ideato dall’Ordine degli Psicologi della Basilicata in collaborazione con l’Associazione Giallo Sassi, aperto a cittadini e turisti.

 

Il Giardino Agoragri

Apprendisti Ciceroni Istituto Professionale dei Servizi per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera “A. Turi”, Istituto Tecnico Agrario”G. BRIGANTI”

NOTE

Il Giardino di comunità Agoragri si inserisce all’interno del progetto Gardentopia di Matera 2019 Capitale Europea della Cultura, dedicato alla valorizzazione del verde e alla partecipazione attiva della cittadinanza. Gardentopia interviene su aree verdi già esistenti e su aree dismesse, limitrofe a spazi ad alta intensità abitativa o a forte specializzazione come quelli di scuole o imprese, per produrre bellezza e valorizzare lo spazio verde come luogo di gioco, di interazione sociale, di costruzione di comunità e produzione culturale.

DESCRIZIONE

Promosso dall’associazione Agrinetural, Agoragri è ubicato fra il quartiere storico di Serra Venerdì, progettato dall’arch. Luigi Piccinato, e il quartiere San Giacomo. Il giardino restituisce alla città un’area verde pubblica in disuso compresa tra palazzi residenziali e allestita con orto sinergico, teatro di paglia, orti familiari e un padiglione di legno per eventi. Tra ulivi e alberi da frutto, nella Giornata d’Autunno si svolgeranno laboratori di coltivazione con gli studenti.

Lo spazio è stato realizzato da esperti, volontari e cittadini, il sostegno di partner tecnici e sponsor privati e il contributo dell’artista scozzese Alex Wilde in residenza. È un appezzamento di circa mezzo ettaro di superficie. L’associazione Agrinetural, dopo un lungo dialogo con le istituzioni locali, è riuscita a strapparlo al suo destino di incuria e abbandono, trasformandolo in un luogo di riferimento per la città, uno spazio aperto dove succedono tante cose.

Iniziative speciali

Piantare in sinergia crea comunità – Workshop di coltivazione con gli studenti del Istituto Tecnico Agrario “G. Briganti”, a cura dell’Associazione Agrinetural

 

Il Giardino Spighe Bianche

Apprendisti Ciceroni Istituto Comprensivo “G. Pascoli”

NOTE

Il Giardino di comunità Spighe Bianche si inserisce all’interno del progetto Gardentopia di Matera 2019 Capitale Europea della Cultura, dedicato alla valorizzazione del verde e alla partecipazione attiva della cittadinanza. Gardentopia interviene su aree verdi già esistenti e su aree dismesse, limitrofe a spazi ad alta intensità abitativa o a forte specializzazione come quelli di scuole o imprese, per produrre bellezza e valorizzare lo spazio verde come luogo di gioco, di interazione sociale, di costruzione di comunità e produzione culturale.

DESCRIZIONE

Il Giardino Spighe bianche è situato nello storico quartiere Spine bianche, realizzato in attuazione della Legge n. 619/52 (Legge speciale per i Sassi di Matera) su progetto di un gruppo di architetti della scuola romana (C. Aymonino, G. De Carlo, M. Fiorentino) avendo come elemento ispiratore il vicinato declinato come camera urbana. E’ un esempio di giardino di comunità progettato dallo studio di design “Atelier delle Verdure” di Milano che ha interpretato le indicazioni, i sogni e i bisogni dei ragazzi della Scuola “G. Pascoli”. Realizzato in autocostruzione dagli studenti della Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano e dell’Università degli Studi della Basilicata, dagli Scout e da cittadini che volontariamente hanno prestato la loro opera, il giardino nella Giornata d’Autunno avrà come fruitori privilegiati i ragazzi dell’Istituto e sarà aperto alla comunità dei visitatori.

Il Giardino, che sorge all’interno dell’Istituto Comprensivo “G. Pascoli”, si caratterizza per la presenza di erbe officinali, piante da frutto, un’area picnic e spazi didattici utilizzabili da ragazzi di diverse fasce di età e dai residenti del quartiere. L’area, ribattezzata ‘Spighe Bianche’, perché i ragazzi semineranno anche del grano, è interamente gestita dagli studenti della scuola, dai residenti del quartiere e dal Centro Diurno per disabili “Rocco Mazzarone”.

 

Iniziative speciali

Inaugurazione installazione in argilla “Bruna” di Margherita Grasselli (ore 10:30)

Urban Game sulla storia di Matera ideato dall’Ordine degli Psicologi della Basilicata in collaborazione con l’Associazione Giallo Sassi, aperto a cittadini e turisti

Visita alle opere artistiche della scuola e attraverso il quartiere a cura dell’Istituto Comprensivo “G. Pascoli”

 

Il Giardino N’amm’astè

Apprendisti Ciceroni Istituto Comprensivo “G. Pascoli

NOTE

Il Giardino di comunità N’amm’astè si inserisce all’interno del progetto Gardentopia di Matera 2019 Capitale Europea della Cultura, dedicato alla valorizzazione del verde e alla partecipazione attiva della cittadinanza. Gardentopia interviene su aree verdi già esistenti e su aree dismesse, limitrofe a spazi ad alta intensità abitativa o a forte specializzazione come quelli di scuole o imprese, per produrre bellezza e valorizzare lo spazio verde come luogo di gioco, di interazione sociale, di costruzione di comunità e produzione culturale.

DESCRIZIONE

Il Giardino N’amm’astè è ubicato nello storico quartiere Spine bianche, realizzato in attuazione della Legge n. 619/52 (Legge speciale per i Sassi di Matera) su progetto di un gruppo di architetti della scuola romana (C. Aymonino, G. De Carlo, M. Fiorentino) avendo come elemento ispiratore il vicinato declinato come camera urbana. Il nome “N’amm’astè” (Dobbiamo starci) ricorda che ognuno è portatore di qualcosa di unico e divino, come la vita di ogni pianta, ed esprime il sentimento di appartenenza al quartiere e alla sua storia.

Quasi tutte le piante presenti nell’area sono contributi floreali spontanei offerti dagli abitanti del quartiere Spine Bianche che curano volontariamente il giardino.

Iniziative speciali

Lezioni di Botanica a cura dei docenti dell’Istituto Agrario Statale “G. Briganti” (mattina e pomeriggio)

Urban Game sulla storia di Matera ideato dall’Ordine degli Psicologi della Basilicata in collaborazione con l’Associazione Giallo Sassi, aperto a cittadini e turisti

Visita attraverso il quartiere a cura dell’Istituto Comprensivo “G. Pascoli” e dei cittadini che curano il giardino.

 

Il Giardino L’erba del vicinato

Apprendisti Ciceroni – Istituto Comprensivo 6 “D. Bramante”

NOTE

Il Giardino di comunità L’erba del vicinato si inserisce all’interno del progetto Gardentopia di Matera 2019 Capitale Europea della Cultura ed è dedicato alla valorizzazione del verde e alla partecipazione attiva della cittadinanza. Gardentopia interviene su aree verdi già esistenti e su aree dismesse, limitrofe a spazi ad alta intensità abitativa o a forte specializzazione come quelli di scuole o imprese, per produrre bellezza e valorizzare lo spazio verde come luogo di gioco, di interazione sociale, di costruzione di comunità e produzione culturale.

DESCRIZIONE

Il Giardino L’erba del vicinato è sito nel quartiere S. Pardo costruito dallo IACP negli anni ’50 in un’area agreste tra Via Nazionale, la ferrovia Calabro-Lucana e le Cave di tufo.

Gli architetti e urbanisti dell’epoca progettarono le abitazioni rispettando le esigenze salutistiche e ambientali, avendo cura che tutte le case avessero la doppia esposizione Nord-Sud e all’esterno spazio sufficiente per creare aiuole da destinare a verde pubblico.

Il Giardino nasce negli anni ’90 per iniziativa di alcuni abitanti su una delle aree attrezzate dal Comune poi rimaste abbandonate.  Da allora “L’erba del vicinato” è uno spazio vissuto dall’intero quartiere, vero esempio di cittadinanza attiva, gestito dall’Associazione “Il Quartiere si muove”. Nella Giornata d’Autunno accoglierà attività sul riciclo con gli studenti.

 

Iniziative speciali

Workshop La plastica diventa luce – Laboratorio di riciclo con gli studenti, a cura dell’Associazione “Il Quartiere si muove”(ore 11,00 e ore 16,30)

–           Visita attraverso il quartiere a cura dei cittadini dell’associazione “Il Quartiere di muove” e gli alunni della scuola primaria Bramante di Via Greco

Il Giardino dei MOMenti

Apprendisti Ciceroni Istituto Comprensivo Statale ex V Circolo “P.G. Semeria”

NOTE

Il Giardino di comunità dei MOMenti si inserisce all’interno del progetto Gardentopia di Matera 2019 Capitale Europea della Cultura, dedicato alla valorizzazione del verde e alla partecipazione attiva della cittadinanza. Gardentopia interviene su aree verdi già esistenti e su aree dismesse, limitrofe a spazi ad alta intensità abitativa o a forte specializzazione come quelli di scuole o imprese, per produrre bellezza e valorizzare lo spazio verde come luogo di gioco, di interazione sociale, di costruzione di comunità e produzione culturale.

DESCRIZIONE

Il Giardino dei MOMenti, curato dall’associazione MoM, occupa circa 1300 mq e gode di uno spazio ombroso offerto da un pino e due cipressi. Antistante l’Istituto Comprensivo Statale “P.G. Semeria” si trova nello storico quartiere Lanera, progettato dagli architetti M. Coppa e M. Fabbri ex lege 619/52 (Legge speciale per i Sassi di Matera) avendo come elemento ispiratore il vicinato declinato come camera urbana. L’idea originale del Giardino è stata elaborata dall’arch. Michela Pasquali con un gruppo di 40 giovani architetti paesaggisti che hanno interpretato le esigenze delle MoM, Mamme materane all’opera, e dei loro bambini. Tra lo spazio orto, il frutteto, il grande tavolo e i giochi realizzati con materiali di riciclo, nella Giornata d’Autunno si svolgeranno eventi e laboratori creativi, attrattivi particolarmente per i bambini che potranno riappropriarsi del contatto con la terra.

Iniziative speciali

Laboratorio di orticoltura a cura dell’Istituto Agrario Statale “G. Briganti” (ore 10,15) con gli alunni delle classi V delle scuola Semeria, i bimbi dell’associazione MoM e piccoli visitatori che eseguiranno un canto sul tema del giardino.

Inaugurazione installazione in argilla Little flowered girl in the garden (ore 15,45) e “Laboratorio di lavorazione dell’argilla” (Ore 16,00) con Margherita Grasselli Grasselli con gli alunni delle classi V delle scuola Semeria, i bimbi dell’associazione MoM e piccoli visitatori

Urban Game sulla storia di Matera ideato dall’Ordine degli Psicologi della Basilicata in collaborazione con l’Associazione Giallo Sassi, aperto a cittadini e turisti.

Informazioni per comunicato stampa

 

11 aperture: 5 comuni coinvolti con 5 itinerari tematici

4 Istituti scolastici: Lagonegro, Potenza, Venosa e Rionero (x Rionero e Barile)

– IIS “De Sarlo/De Lorenzo” e ITS “V. D’Alessandro” di Lagonegro 20 studenti

– I.I.S. Da Vinci di Potenza (per Pignola)

– Liceo Classico G. Fortunato di Rionero (per Rionero e Barile) 47 studenti

– Liceo Classico  “Q. Orazio Flacco” di Venosa e Istituto “Battaglini” (per Venosa)  40 studenti circa

 

LAGONEGRO A spasso per il borgo di Lagonegro – 4 APERTURE

  1. Chiesa della Candelora – 2. Chiesa di Sant’Anna – 3. Chiesa della Madonna delle Grazie 4. Chiesa di San Nicola

 

Vulture:

  1. VENOSA L’antica Venusia tra anfiteatro romano, parco archeologico e l’Incompiuta – 2 APERTURE

Parco Archeologico: Terme e Anfiteatro

Abbazia Della Santissima Trinità

Fuori programma (solo la mattina) le Catacombe Ebraiche
B. RIONERO Pietre che parlano di brigantaggio post unitario – 1 APERTURA

Carcere Borbonico

  1. BARILE Il colpo di fulmine di Pasolini per il Parco Urbano delle cantine (Sheshi) – 2 APERTURE

PARCO URBANO DELLE CANTINE ( SHESHI): Barile come Betlemme

PORTALI E PALAZZO CARACCIOLO TORELLA L’ Aglianico nei Portali e nel Palazzo

Eventi nel Vulture:

– Barile:  ore 12.00 in piazza Caracciolo, intervista all’autore Donato Michele Mazzeo e presentazione del Volume “Cristo si è fermato a Barile”

Pranzo convenzionato a 20 euro per i soci FAI h 13.30 presso la Locanda del Bosco a Barile

– Rionero in Vulture:  ore 19 nel cortile dell’ex Carcere Borbonico, concerto SoloArpa di Giuliana De Donno (Riservato ai Soci FAI)

– Venosa:  ore 18.00 nella chiesa di San Domenico in Corso Vittorio Emanuele, sfilata di alta moda dello Stilista Moreno (Riservata ai soci FAI)


PIGNOLA Il paesaggio rurale: il Mulino Cornaleto di Pignola – 2 A

MULINO CORNALETO DI PIGNOLA: Alla scoperta di un vecchio mulino ad acqua: un miracolo di passione

BOSCO DI PONTE MALLARDO: Il paesaggio rurale e boschivo di Pignola

Evento: Degustazione di prodotti locali offerti da

Fattorie di Donna Giulia– Paola Saraceno

Vini Terre dell’Alta Val d’Agri DOC – Francesco Pisani

Salumificio Giocoli di Marsicovetere –  Giulio Giocoli

LAGONEGRO – CHIESA DELLA CANDELORA

La cappella della Candelora, termine con cui si indica la Presentazione al Tempio di Gesù, risentì l’influsso delle varie civiltà che si avvicendarono nel territorio lagonegrese a partire dall’Alto Medioevo. Nonostante la semplice facciata a capanna e le modeste dimensioni, racchiude una vastità di opere d’arte nate dalle abili mani di artisti lagonegresi quali i Cascini e lo scultore Agostino Pierro. Inoltre un ciclo di affreschi medievali è venuto alla luce solo di recente. Le pregiate statue di Sant’Alfonso dei Liguori, di San Carlo Borromeo, di Santa Apollonia, martire di Alessandria di Egitto, il cui culto fu introdotto dai religiosi bizantini (X secolo d. Cristo) e dell’Immacolata (1863) adornano il presbiterio. Quest’ultima è rappresentata secondo i caratteri definiti in arte in pieno Seicento, attingendo all’Apocalisse e poi consolidati dalla solenne dichiarazione sull’Immacolata di Pio IX l’8 dicembre 1854. Non a caso la cappella è anche detta dell’Immacolata.

LAGONEGRO – CHIESA DI S. ANNA

La Chiesa barocca di Sant’Anna, eretta nel 1665, è annoverata tra i monumenti nazionali del Regno d’Italia. L’imponente facciata, costruita con la pietra locale, guarda a Sirino. Lo stemma di Mons. Francesco Falabella, committente dell’opera, le nicchie che di sicuro accolsero sculture dell’epoca, nonché la conchiglia in alto le conferiscono  un maestoso aspetto.

Nell’interno colpisce la grande pala d’altare opera di Francesco Gaetano della scuola di Mattia Preti, raffigurante (nella parte superiore) Sant’Anna, Maria e S. Gioacchino, San Michele e in basso quattro San Francesco: d’Assisi, di Paola, di Sales e S. Francesco Saverio. Molte altre opere di notevole pregio, come il dipinto con L’Ecce Homo (rara testimonianza in loco di dipinto con particolare schema compositivo), i quattro Santi coronati ecc. al momento mancano.

LAGONEGRO – CHIESA MADONNA DELLE GRAZIE

La Chiesa della Madonna delle Grazie dal XVI al XVIII secolo fu molto frequentata e attiva anche grazie alle confraternite il cui ruolo fu improntato al sacrificio, alla preghiera e alla partecipazione alle vicende religiose, agli affari comunitari e territoriali. Ad essa, già dal 1517, era annesso un ospedale per infermi, pellegrini e poveri (qui venne a mancare il primo colpito dalla peste del 1636).

LAGONEGRO – CHIESA SAN NICOLA AL CASTELLO

La Chiesa di San Nicola al Castello, incastonata tra le case, si accede mediante una gradinata (realizzata dopo la distruzione del ponte levatoio) attraversando la “Porta di ferro” su cui è una scultura con San Michele mentre sta per uccidere il drago; al di sotto è posta una croce ed il memorando anno -1552- del riscatto feudale per opera di Paolo Marsicano (dal 1297 Lagonegro fu sotto il dominio feudale). La chiesa fu dedicata a San Cataldo, poi, dal 1572 (a tutt’oggi) a San Nicola uno dei santi più venerati dalla tradizione religiosa bizantina. La Chiesa in questione sorge accanto al castello che rientra tra le strutture fortificate dei gastaldati longobardi.

 

RIONERO – CARCERE BORNONICO Pietre che parlano di brigantaggio post unitario

Edificio singolare, è noto ai rioneresi come “il carcere”. Ha l’aspetto di una fortezza su due livelli con mura di cinta e feritoie  Edificato nel XVI° secolo come Grancia – depandance – del convento di frati francescani di S.Maria degli Angeli di Atella, per lungo periodo fu adibito a carcere prima dai Borboni, poi dallo Stato.  Dopo le recenti opere di consolidamento e restauro, oggi ospita molte manifestazioni culturali ed è sede del Museo del Brigantaggio. Il piano terra ospita una biblioteca con volumi sul brigantaggio; nella ex cella dei detenuti ammalati c’è uno spazio proiezioni e dibattiti.

Al primo piano la “sala Briganti” e, nell’ex cella per detenute donne, un’ampia sezione dedicata alle brigantesse. Gli spazi dove erano rinchiusi i detenuti per piccoli reati ospitano la sala intitolata a Carmine Donatelli Crocco, tra i più noti e discussi briganti italiani del Risorgimento. Infine, il museo ospita la cella di rigore, che raccoglie incisioni e graffiti.

BARILE – Colpo di fulmine di Pasolini per il Parco Urbano delle cantine (Sheshi) – 2 APERTURE

PARCO URBANO DELLE CANTINE ( SHESHI): Barile come Betlemme

Un unicum di 131 grotte e cantine scavate nel tufo vulcanico, nel remoto quartiere “Sheshi”, che in Albanese indica la piazza del paese che era lì ubicato nel secolo XV°. Diverse abbandonate, molte attive, ancora oggi si conserva il pregiato vino Aglianico del Vulture DOC e DOCG. E’ in quello che è diventato Parco urbano delle Cantine, tutelate dal Comune Barile, che Pierpaolo PASOLINI girò nel 1964 alcune celeberrime scene del Film “Il Vangelo secondo Matteo”. Nella cantina di  Pasquale Rella “a forma di cavo orale” girò la Natività di Nostro Signore con Margherita Caruso (la Madonna giovane) ed altre con Enrique Irazoqui (il Cristo).  La Strage degli Innocenti, l’Adorazione dei Re Magi, la Fuga di Maria e Giuseppe in Egitto, la Congiura dei Centurioni, le altre quattro sequenze girate qui. Sul backstage della pellicola è stato pubblicato un foto-libro dal titolo “Cristo è nato a Barile” di Donato Michele Mazzeo con la prefazione di Rocco Brancati, ed. Basilicata Arbereshe.

PORTALI E PALAZZO CARACCIOLO TORELLA L’ Aglianico nei Portali e nel Palazzo

E’ del 1656, ad opera del Notaio Scipione Bianco di Melfi, il primo “apprezzo” del complesso edilizio “Palazzo Caracciolo” di Barile, allora  registrato come Casale di Rapolla, e che contava, in origine, quaranta stanze, con scuderie, giardino, chiesa privata, cantine, scuderie. Di questo piccolo gioiello architettonico, evidente ancora oggi, l’abside ed una cariatide. E’ stato nel tempo maldestramente diviso in piccoli appartamenti e abitato da vari nuclei familiari.

Sull’architrave d’ingresso, privato da decenni di un gigantesco portone in legno, resta lo stemma gentilizio dei Caracciolo, originari di Napoli e suddivisi in due ceppi genealogici (Caracciolo Torella e Caracciolo del Sole). All’interno, ciò che resta di una remota Fontana a zampillo, descritta nei particolari da uno dei rampolli inglesi del “Grand Tour” Richard Keppel Craven (1825). Vi abitarono poi diverse generazione della famiglia Cittadini.

 

VENOSA L’antica Venusia tra anfiteatro romano, parco archeologico e l’Incompiuta

Parco Archeologico: Terme e Anfiteatro

L’area archeologica di Venosa, alla periferia della città oraziana, svela le terme, le domus, la SS. Trinità e l’Anfiteatro. Racchiude i resti monumentali della colonia latina di Venusia (fondata nel 291 a. C.) dal periodo repubblicano all’età medievale. Sono presenti grandi complessi pubblici, quale l’impianto termale realizzato nel I sec. d.C. e ristrutturato fino al III sec. d.C., i quartieri abitativi, tra cui una domus con mosaici, un isolato delimitato da due assi viari basolati.

Skyline del percorso è l’Abbazia della Santissima Trinità, integralmente restaurata rendendo leggibili le diverse fasi costruttive: dalla domus romana imperiale al complesso episcopale paleocristiano, all’impianto abbaziale benedettino risalente all’epoca normanna. Tra gli interventi successivi si segnala la nuova sistemazione, nel XVI secolo, del sepolcro di Roberto il Guiscardo e dei suoi fratelli. Da qui si accede all’Incompiuta, impianto ecclesiale di epoca normanna.

Abbazia Della Santissima Trinità

Il complesso della Abbazia della Santissima Trinità è tra i più importanti siti monumentali del Sud, il cui interesse si deve al fatto che l’abbazia contiene la stratificazione di tracce ereditate principalmente da Romani, Longobardi e Normanni. La struttura si compone di tre parti: la Chiesa Antica (o chiesa vecchia), a cui dà accesso l’entrata principale che rappresenta il corpo di fabbrica avanzato, riservato ad accogliere i pellegrini (foresteria, a piano terra, monastero al piano superiore); la Chiesa Incompiuta (o chiesa Nuova), impianto ecclesiale di epoca normanna, la cui costruzione non fu mai portata a termine; il Battistero, probabilmente, una chiesa paleocristiana con due vasche battesimali. È riconosciuto monumento nazionale con regio decreto dal 20 novembre 1897.

 

PIGNOLA Il paesaggio rurale: il Mulino Cornaleto di Pignola – 2 APERTURE

MULINO CORNALETO DI PIGNOLA: Alla scoperta di un vecchio mulino ad acqua: un miracolo di passione

Il mulino “Cornaleto” è uno dei mulini ad acqua più caratteristici e meglio conservati della Basilicata, che nel XIX sec. ne contava più di 800, diffusi principalmente nelle zone montuose della regione.

Il mulino risale all’Ottocento e ha funzionato fino al 1960, quando fu abbandonato dal mugnaio, che abitava proprio nella casetta di fronte con la sua famiglia. Fu poi acquistato dalla famiglia Cammarota, a cui va il merito di averne ristrutturato l’edificio con grande accuratezza e rispetto delle tecnologie originali. Il mulino è strutturato su due piani. Nel piano superiore si trovano due coppie di macine in pietra, una usata per macinare il grano e l’altra per il mais. Diversamente dai più noti mulini la ruota idraulica è posizionata in orizzontale. Osservando il mulino dall’esterno salta all’occhio l’imponenza della torre in pietra alta circa 9 metri. La torre garantiva il funzionamento del mulino, favorendo la caduta dell’acqua sulla ruota idraulica.

 

BOSCO DI PONTE MALLARDO: Il paesaggio rurale e boschivo di Pignola

Il panorama boschivo presente nella zona del Mulino è caratterizzata da numerosi arbusti di corniolo, albero dal legno molto resistente all’usura e quindi idoneo alla fabbricazione dei componenti del mulino, sottoposti a forti sollecitazioni meccaniche. Tale presenza ha dato il nome al bene, detto appunto Mulino “Cornaleto”. Si riscontra inoltre la presenza di specie ripariali (quali salici, ontani e pioppi) lungo il torrente Fiumucello, affluente del Basento nonché alberi di frassino, acero, noce, cipresso, tuja, castagno, ciliegio, cerro, nocciolo. Agli arbusti autoctoni ed alloctoni si affianca una grande varietà di specie erbacee: tarassaco, geranio nodoso, carota selvatica, rovo, etc.

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