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Don Uva, da Superiora generale impegno a destinare i soldi lucani su Potenza

Ogni euro che la Regione Basilicata darà a qualunque titolo all’Istituto Casa della Divina Provvidenza – Don Uva di Bisceglie sarà destinato esclusivamente alla gestione della struttura di Potenza, e tanto sarà espresso con impegni vincolanti in contratti e transazioni che si andranno a firmare da ora in poi. E’ uno dei punti fermi definiti nel corso della riunione per esaminare la difficile situazione in cui versa la struttura che si è tenuta questa mattina tra Regione (rappresentata dal Presidente Vito De Filippo, dall’assessore alla Salute, Attilio Martorano e dai rispettivi direttori generali, Angelo Nardozza, e Domenico Tripaldi) e rappresentanti dell’Istituto (con una delegazione guidata dalla Superiora Generale della Congregazione Ancelle della Divina Provvidenza, Suor Marcella e dall’avvocato Augusto Toscani).

Su precisa sollecitazione posta dall’assessore Martorano, d’intesa col presidente De Filippo, i rappresentanti dell’Istituto hanno acconsentito al vincolo di destinazione delle somme finalizzato a tutelare dipendenti e fornitori della struttura lucana che sarà tradotto in atti quanto prima. Disponibilità di massima è stata pure espressa da parte dell’Istituto in merito ad un’ipotesi di fitto di ramo d’azienda per la gestione autonoma delle attività lucane, in favore della Asp, ma su questa ipotesi sono necessari adeguati approfondimenti da parte delle due amministrazioni pubbliche per poterne valutare l’effettiva fattibilità. La questione, infatti, comporta notevoli implicazioni di carattere amministrativo e legale e, una volta raccolta la disponibilità di massima, la Regione ha deciso di dar vita ad un tavolo tecnico che valuti tutti gli aspetti, con l’obiettivo di giungere alla formulazione di una “due diligence” (ossia una verifica patrimoniale, finanziaria ed economica) sulla quale poter eventualmente procedere con le intese.

Intanto, la Giunta sta lavorando anche alla formulazione di un Disegno di Legge che consenta alle aziende pubbliche, in casi come quello del “Don Uva” di Potenza, di procedere alla liquidazione diretta selle spettanze ai dipendenti di aziende fornitrici di servizi o prestazioni che siano in tanto inadempienti, ciò anche e soprattutto al fine di garantire la continuità di servizi essenziali come di assistenza.

Nel corso dell’incontro, l’assessore Martorano ha ribadito l’interesse della Regione alle sorti dell’Istituto, che in regione svolge un’attività “infungibile”, ma ha sottolineato che ogni possibile apporto della Regione alla soluzione dei problemi deve inserirsi nell’ambito di un piano di messa in sicurezza della struttura lucana che tuteli dipendenti e fornitori. In tale ambito, Martorano ha anche rimarcato l’inopportunità dell’avvio di procedure di mobilità del personale nelle more della discussione avviata in Regione, chiedendo la salvaguardia dei livelli occupazionali. E, nell’ambito delle indicazioni venute dal Consiglio regionale, l’assessore ha anche chiesto alla Asp di avviare una ricognizione su possibili soluzioni alternative per fornire assistenza ai pazienti dell’Istituto, valutando anche la possibilità di salvaguardare quanti attualmente vi lavorano.

 

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