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Don Uva, la Regione conferma la proposta per il fitto ramo di azienda

don uva potenza E’ quanto ha rimarcato questo pomeriggio l’assessore alla Salute, Attilio Martorano, in un incontro con le organizzazioni sindacali Fp Cgil, Fpl Uil e Cisl Fp, rappresentate dai segretari generali Roberta Laurino, Antonio Guglielmi e Giovanni Sarli, e una delegazione dei lavoratori, al quale ha partecipato il dirigente generale dell’Asp, Mario Marra. Ai sindacati, che già questa mattina avevano avuto modo di esprimere in Quarta Commissione consiliare le proprie posizioni e perplessità riguardo alla vicenda Don Uva, l’assessore Martorano ha confermato l’assoluta validità della proposta avanzata dalla Regione Basilicata per il fitto di ramo dell’azienda, proposta a suo tempo inserita nel concordato preventivo dalla Casa della Divina Provvidenza, ente gestore del Don Uva di Potenza. A quanto si è appreso, la sezione  fallimentare del Tribunale di Trani ha ritenuto opportuno esperire la procedura concorrenziale per individuare il soggetto con cui stipulare il contratto. “Un fatto – ha spiegato Martorano – che non mette in dubbio la fondatezza della soluzione del fitto di azienda, anzi la conferma perché consente di verificare la sussistenza di offerte migliori sul mercato e di metterle a confronto”.

“Le preoccupazioni dei lavoratori e dei sindacati – ha detto ancora Martorano – sono anche le nostre. Il governo regionale continuerà a vigilare, è interesse di tutti la corretta e ordinata gestione di una struttura assistenziale che ha un ruolo non secondario nel panorama sanitario regionale”.

L’assessore ha reso noto che il presidente della Regione, Vito De Filippo, ha inviato questa mattina una nota alla sezione fallimentare del Tribunale di Trani, ai Commissari giudiziari e alla Congregazione religiosa, in cui evidenzia “la necessità di salvaguardare l’erogazione dei servizi e la stabilità dei livelli occupazionali”. “In presenza di eventuali operatori privati che si proponessero quali gestori della struttura di Potenza, è scritto nella nota, la Regione Basilicata si riserva di richiedere la presentazione di un ampio e dettagliato piano di riorganizzazione”, che garantisca la prosecuzione e gli standard di qualità dei servizi erogati, l’assoluta garanzia dei livelli occupazionali, la capacità economica e finanziaria necessaria a garantire “la corretta e puntuale erogazione delle spettanze di competenza dei lavoratori e di tutti i fornitori”, nonché “l’effettuazione dei necessari interventi strutturali di cui necessita la sede di Potenza” e, infine, “una corretta e coerente gestione delle relazioni istituzionali e sindacali esistenti”.

Requisiti giudicati tutti essenziali. Anche in assenza di uno solo di questi, “la Regione Basilicata si riserva sin da ora la facoltà di riorganizzare, in tutto o in parte, i servizi sanitari e assistenziali attualmente erogati presso l’Ospedale ‘Don Uva’, dislocandoli presso altre sedi, anche in considerazione del fatto che ad oggi l’Ente ‘Ancelle della Divina Provvidenza’ opera in regime di prorogatio dei rapporti contrattuali”.

 

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