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Due nuovi spazi per l’arte contemporanea al Cecilia di Tito

Il Cecilia, centro per la creatività di Tito, apre il 24 aprile, alle ore 18, due nuove aree dedicate alle arti contemporanee: Video 1:1 e Odes (Orizzonte Degli Eventi Sonori). I due spazi, ideati e curati dall’associazione Amnesiac Arts, offriranno periodicamente una selezione di opere di video e di sound art che possano dare delle coordinate sulle nuove tendenze della ricerca artistica.
Video 1:1 è l’area dedicata alla videoarte. Di volta in volta un operatore culturale sarà invitato a selezionare un lavoro. In questo modo il curatore descriverà, attraverso l’opera video il proprio universo artistico in un rapporto di identificazione 1:1. Per il primo appuntamento è stata invitata Maila Buglioni, curatrice e storica dell’arte del collettivo curatoriale Artnoise, che ha scelto di presentare il corto Mütter (2014) di Lara Pacilio (Roma, 1978), video caratterizzato da un inedito intreccio tra arte visiva, teatro e musica. L’opera è parte di un ciclo di lavori imperniati sul concetto di follia, intesa come pazzia latente e nascosta in ognuno, squilibrio psichico appartenente al mondo contemporaneo. Un interesse, questo, scaturito grazie alla visita effettuata dall’artista presso il manicomio di Volterra e successivamente accresciuto nel corso di una serie d’incontri effettuati presso il Santa Maria della Pietà di Roma. In Mütter performer, musicisti e location giocano un ruolo importante, contestualizzando il video e facendo emergere con maggior chiarezza la riflessione sull’essere “donna” e “madre” nel XXI secolo.
Odes (Orizzonte degli eventi sonori) è invece una piattaforma dedicata alla sound art. Tramite un dispositivo wireless, il visitatore potrà esperire l’opera con una fruizione personale e intimista che si fa quasi performance spingendolo a interagire con il luogo e i suoi silenzi.
Per il primo appuntamento sarà presentata una versione site specific di Mema Verma dell’artista ravennate Giovanni Lami, con un testo critico a cura di Leandro Pisano, curatore impegnato in diversi progetti sull’aspetto estetico del suono e delle nuove tecnologie.
Mema Verma è uno studio sonoro mirato all’utilizzo acustico completo di un solo strumento, uno shruti box (strumento aerofono di origine orientale) principalmente usato senza emettere alcuna nota, ma campionando e processando l’elaborazione dei soffi, dei fischi e rumori generati dalle ance e dal corpo stesso.
Gli spazi e le opere saranno sempre attivi e fruibili, nelle giornate d’apertura del Cecilia, fino al 31 maggio. Nella stessa serata sarà inaugurato il secondo appuntamento dell’area Index, lo spazio dedicato agli artisti contemporanei lucani a cura della fondazione SoutHeritage ideato e coordinato da Lucia Ghidoni. Dopo la mostra di Valentina Ferrandes, l’area Index ospita la nuova installazione in situ di un giovane artista che vive e lavora in Basilicata, Gerardo Fornataro, fotografo che utilizzata la tecnologia digitale per una ricerca le cui caratteristiche superano e questionano i confini tipiche dell’analogico. Il progetto concepito per Index, attraverso una serie di giochi prospettici, si impone nella hall del centro Cecilia stimolando una nuova visione dell’intero spazio, grazie ad una installazione pensata e creata appositamente per la mostra.

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