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Elettrodotto Aliano-Tito, tutto fermo. Si valuta se e come farlo

Il progetto dell’elettrodotto Aliano-Tito viene vagliato dalla Regione Basilicata con il consueto atteggiamento di serenità e rigore a cui, purtroppo, corrispondono episodi fortunatamente isolati di insinuazione e maldicenza. Nel caso specifico nessun incontro “non ufficiale” si è svolto tra Terna Spa e uffici Regionali, e non c’è nessun intento di ”pre determinare pareri favorevoli”. Allo stesso modo l’obiettivo del Dipartimento è quello di individuare le modalità con cui la realizzazione di tutte le opere connesse alle attività umane sia possibile con la piena tutela dell’ambiente.

Un incontro sul tema c’è stato, ed erano presenti il direttore generale del dipartimento, i sindaci di Pignola, Tito, Laurenzana e Abriola nonché il commissario del parco Appennino lucano, Val d’Agri e Lagonegrese e i dirigenti Terna. Contrariamente a quanto riferito dai soliti “bene informati”, non si sta lavorando a nessuna autorizzazione con determinazione dirigenziale, ma si è, invece, deciso di attivare un apposito tavolo di concertazione politica con i sindaci e lo stesso Parco Appennino Lucano per valutare impatti e ricadute dell’opera sul territorio e la stessa opportunità della sua realizzazione, avviando solo in seguito le analisi tecniche di dettaglio.

L’opera, classificata come strategica, prevede il rafforzamento della rete di trasmissione elettrica ad alta potenza, interessa comuni delle 2 province, e riguarda aree di particolare valenza ambientale che riceveranno sicura tutela da tutti gli enti coinvolti. In ogni caso fuori da ogni realtà è l’ipotesi di tralicci “alti centinaia di metri” che rappresenterebbero qualcosa di puramente fantascientifico. Affermazioni, quelle contenute nella presunta “nota di denuncia” che definiscono un quadro di approssimazione, mancata conoscenza dei fatti, assenza di competenze, responsabilità e finanche senso della realtà che finiscono semplicemente col far perdere la funzione di interlocutori credibili a quanti le fanno, invece di contribuire in modo propositivo e attivo al confronto

 

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