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Emergenza Covid, il sindaco di Tursi: “Basta con i proclami, serve concretezza”

“Ormai sono settimane che esortiamo la collettività ad essere attenta e responsabile visto il numero elevato di casi che si registrano nella nostra regione da un mese a questa parte e molto spesso noi sindaci che rappresentiamo il primo punto di contatto tra le istituzioni e la cittadinanza, ci troviamo a gestire situazioni complicate senza sosta e senza orari, annullando spesso la nostra vita e sottraendo tempo ai nostri affetti.
Molto spesso questa guerra di trincea, lenta e inesorabile che stiamo combattendo da quasi un anno, fa registrare tappe dolorose e davvero frustranti per chi è deputato a dare risposte concrete e rapide alla gente in difficoltà e spesso spaesata da una realtà che diviene sempre più mal tollerabile. Penso a famiglie divise a causa dei contagi, a chi purtroppo perde la battaglia difficile contro il virus e soprattutto a chi, per continuare a svolgere quel poco che gli rimane della consueta routine quotidiana, deve fare i conti con una burocrazia lumaca. Esiti di tamponi che tardano ad arrivare, servizi sanitari offerti che soffrono l’emergenza ancora a distanza di un anno, assenza di coordinamento tra le maglie che compongono una catena che rischia ogni giorno di bloccarsi. E’ da marzo scorso che facciamo i conti con il Covid ma sembra ieri non tanto per la velocità e l’insensatezza con cui il tempo passa inesorabile quanto per le azioni che dovrebbero servire a sostenere le comunità che tardano ad arrivare concretamente.

Basta guardare alla situazione degli ospedali donati dal Qatar e ancora non in grado di ospitare alcuna funzione che serva ad alleviare la pressione sulle strutture sanitarie. Per poi guardare al basso numero di tamponi che ancora oggi vengono processati quotidianamente e che raggiungono un numero complessivo che di fatto copre poco più di un quinto della popolazione lucana.
A tutto questo sono arrivate solo promesse, annunci e proclami. I fatti dimostrano che ancora oggi abbiamo dei ritardi di comunicazione da parte della Task Force regionale, che i dati sui guariti della provincia di Matera non risultano come dovrebbero nel bollettino ufficiale, che nei weekend i tamponi analizzati sono sempre miseri nonostante la percentuale di positivi sia comunque alta per non parlare degli esiti degli screening che vengono fatti sulla popolazione finiscono nel dimenticatoio come accaduto ai titolari delle attività commerciali della mia comunità che da mercoledì 9 dicembre che hanno aderito all’iniziativa promossa dal sottoscritto e dal mio vicesindaco delegato alla sanità Carmela Castronuovo, hanno avuto l’esito solo ieri dopo 6 giorni. Ecco spiegato anche il perché qualcuno vuole dribblare il sottoporsi al tampone per evitare di dover paralizzare ancora di più la propria vita per colpa di chi non riesce a gestire una mole di lavoro che paragonata a quella di altre regioni è irrisoria. E’ assurdo tutto ciò! Non si può pensare ancora di andare avanti in questo modo visto anche che, a livello nazionale, ormai si dà per certa una terza ondata del virus con l’avvento deciso della stagione invernale. Se non fosse stato per l’impegno e il gioco di squadra che con alcuni colleghi sindaci abbiamo profuso in queste settimane, nei nostri territori la situazione sarebbe stata ancora più tragica di adesso. C’è bisogno di un’inversione di tendenza.
Con la salute della gente non si scherza così come non si deve sminuire il lavoro dei Sindaci che ormai da mesi sono diventati anche volontari, infermieri, medici, psicologi e tutto un mix di ruoli che hanno dovuto imparare per non lasciare da solo nessuno. Con l’avvicinarsi del Natale se mi chiedessero cosa vorrei trovare sotto l’albero risponderei senza mezzi termini con una sola parola: concretezza. Basta con proclami o polemiche sterili che non servono a nulla. Ci vuole impegno e costanza per far funzionare correttamente un sistema che vede coinvolti Regione, Sindaci, unità emergenziali preposte, presidi sanitari e comunità affinché possiamo traghettare tutti fuori da questo momento difficile anche grazie all’arrivo delle prime dosi del vaccino.
Anche su questo tema che ormai è divenuto cardine nel dibattito generale, l’auspicio è che si lavori alacremente e concretamente per non essere come al solito il fanalino di coda di un Paese che sta soffrendo non solo per il Coronavirus in sé ma per tutti gli effetti collaterali che esso comporta, dalla crisi economica, occupazionale e sociale che stiamo tutti vivendo sulla nostra pelle. Bisogna fare di più e meglio per non mettere ancora più in ginocchio la nostra amata Basilicata.

Salvatore Cosma, sindaco di Tursi

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