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Emiliano al congresso Fials

“Credo che il governo in questo momento sia concentrato sulla legge di stabilità e così la materia del rinnovo contrattuale è contemporaneamente un’occasione ed anche una minaccia, perché è evidente che far quadrare i conti non sarà semplice. Mi auguro che il governo comprenda il grande valore che il sistema sanitario costituisce per tutti i cittadini e per la repubblica italiana”. Così il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano questa mattina a Bari in occasione del convegno organizzato dalla Fials (Federazione italiana autonomie locali e sanità) sul tema del rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro nel comparto sanità. Al convegno hanno partecipato anche, tra gli altri, il sottosegretario al Ministero della Salute, Vito De Filippo e il segretario generale Fials, Pino Carbone.
“L’aumento del fondo nazionale per la sanità di due miliardi all’anno – ha continuato Emiliano – è fisiologico. In realtà non è un incremento, bensì semplicemente la compensazione per l’aumento dei costi inevitabili. Questo significa che probabilmente c’è anche l’idea di dover continuare a comprimere la spesa sanitaria. Sarebbe cosa corretta se questa idea fosse connessa allo sviluppo di nuovi modelli organizzativi e all’utilizzo di nuovi medicinali più a basso costo. Viceversa, i processi vanno nel senso opposto. I farmaci salvavita, soprattutto quelli contro l’epatite C, continuano ad incrementare i loro costi senza che nessuno si muova per concertare, con il sistema delle industrie farmaceutiche, dinamiche differenti e prezzi più coerenti con le possibilità del sistema sanitario nazionale”.
Emiliano poi ha affidato al sottosegretario De Filippo la richiesta, al Governo, di mettere nella legge finanziaria ulteriori deroghe al DM70 per la sanità tarantina. “Noi non abbiamo chiesto soldi – ha concluso Emiliano – noi abbiamo chiesto la possibilità di spenderli i soldi. E’ possibile? E’ possibile costruire a Taranto, in attesa che il processo di decabonizzazione si compia e vada avanti, un sistema sanitario che faccia da corazza alla salute dei cittadini? E’ possibile proteggere i cittadini, per lo meno negli ospedali? Per me, questa, è una cosa sacrosanta””.

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