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Endometriosi, Blasi: “Un registro per monitorare la patologia”

“Assicurare il dovuto sostegno  a tutte le donne che sono costrette a convivere con una malattia come l’endometriosi, una patologia invalidante con un impatto personale e sociale alto, sia in termini di riduzione della qualità della vita di coloro che ne sono colpite, sia in termini di costi diretti e indiretti”. E’ quanto ha affermato la presidente della Commissione, Angela Blasi, durante la conferenza stampa tenutasi questa mattina, voluta per richiamare l’attenzione su una malattia solo femminile e ancora poco conosciuta che si presenta nei primi anni della pubertà e che può condizionare pesantemente la vita della donna.  Si tratta di una patologia spesso cronica e progressiva di cui il primo sintomo è il dolore e l’infertilità una delle possibili conseguenze. In Italia le pazienti sono quasi 3 milioni, a soffrirne tra il 5 e il 10% della popolazione femminile, in molti casi la diagnosi arriva tardi tra i 5 e i 10 anni dall’inizio dei sintomi.
“Una patologia che è necessario conoscere e monitorare – ha sottolineato Blasi – per cui diventa indispensabile istituire un registro regionale. Uno strumento che consentirà di raccogliere i dati clinici e sociali riferiti alla malattia in regione, di istituire appropriate strategie di intervento, di monitorarne l’andamento e la ricorrenza, di rilevare le problematiche connesse e le eventuali complicanze e di mettere in atto strategie di prevenzione primaria. Il Registro riporterà i casi di endometriosi, il numero di nuovi casi registrati annualmente e rappresenterà statisticamente l’incidenza della malattia sul territorio regionale; rileverà in particolare le modalità di accertamento diagnostico della malattia, i trattamenti e gli interventi sanitari conseguenti, la qualità delle cure prestate, le conseguenze della malattia in termini funzionali”.
“Nonostante i progressi – ha sottolineato Angela Blasi – oggi non esiste una cura e poco si sa circa le cause che la determinano, per cui sarà fondamentale l’informazione capillare della popolazione e la sensibilizzazione dei medici di medicina generale, dei pediatri e degli specialisti su un tema purtroppo misconosciuto o troppo spesso sottovalutato”.
L’iniziativa della Commissione regionale pari opportunità è stata salutata con favore dall’Assessore alla Sanità della Regione Basilicata, Flavia Franconi, che ha annunciato la volontà di istituire il registro, iniziativa che rientra a pieno titolo nelle politiche “Women Friendly”. Alla presidente Blasi e alle componenti della Crpo della Basilicata l’invito dell’Assessora alla Sanità a continuare nel prezioso impegno quotidiano, fatto di iniziative di conoscenza e  progetti di azioni positive.

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