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Ex-Ilva, Confartigianato a confronto con il ministro Giorgetti

“L’ingresso dello Stato nell’azionariato del siderurgico di Taranto deve segnare una immediata discontinuità col passato. Le questioni pendenti sono ancora molte e centinaia di piccole imprese dell’indotto sono in grande difficoltà, a cominciare da quelle dei trasportatori. Per questo abbiamo chiesto al Ministro l’istituzione di un tavolo negoziale con l’obiettivo di normalizzare i rapporti tra Azienda e i fornitori di servizi, in una sorta di patto per il futuro”. Questo il commento di Francesco Sgherza, presidente di Confartigianato Imprese Puglia, ad esito dell’incontro tenutosi ieri pomeriggio tra il ministro Giorgetti e le più rappresentative associazioni di categoria delle imprese dell’indotto ex-Ilva.
In particolare, Confartigianato ha seguito da vicino le difficoltà delle imprese di trasporto, in massima parte padroncini e imprese familiari raggruppate in consorzi, di fatto operanti in regime di mono-committenza rispetto all’industria siderurgica. Molti trasportatori sono ancora in attesa del pagamento di ingenti crediti risalenti alla gestione commissariale successiva ai Riva e con la gestione franco-indiana le cose non sono certo migliorate. L’azienda infatti ha rivisto radicalmente le modalità di assegnazione dei trasporti in entrata ed uscita dallo stabilimento, superando in modo del tutto unilaterale gli accordi vigenti ed innescando un regime di spietata competizione tra i piccoli vettori. Il risultato è che in moltissimi sono rimasti esclusi dal sistema: gli imprenditori abilitati a lavorare lo fanno nella perdurante incertezza dei pagamenti e con tariffe sotto-costo, imposte dall’Azienda. A farne le spese sono state in primis le piccole imprese fornitrici storiche del siderurgico, che hanno sempre dato il proprio contributo, specie negli anni di maggiore difficoltà dell’ex-Ilva.
“Abbiamo chiesto al ministro Giorgetti di adottare alcune azioni concrete – prosegue Sgherza – primariamente è bene che lo Stato, che si dispone a iniettare liquidità nell’azienda, trovi il modo di appianare tutte le partite sospese, a partire da quelle delle imprese di trasporto. Sarebbe paradossale che in questo periodo storico di così grande difficoltà si lasciassero ancora sospese partite creditizie, come quelle
risalenti alla gestione commissariale, ormai in piedi da troppi anni”.
Secondo Michele Giglio, presidente regionale dei trasportatori di Confartigianato Puglia “è fondamentale ricondurre a correttezza i rapporti con l’azienda istituendo un tavolo sindacale con le associazioni di categoria: l’obiettivo è riequilibrare i contratti di fornitura dei servizi, finora sempre sbilanciati a esclusivo vantaggio della committenza. Per l’autotrasporto il punto di partenza non può che essere il decreto sui costi indicativi di riferimento dell’attività di autotrasporto merci pubblicato dal MIT in data 27 novembre scorso. A nostro avviso è assolutamente
necessario e urgente recuperare il prima possibile l’operatività delle centinaia di piccole imprese di fatto espulse dall’indotto ex-Ilva, lavorando nell’interesse di una competitività sana tra le aziende fornitrici, non unicamente improntata al principio del massimo ribasso ma tesa all’innovazione e al miglioramento dei processi aziendali”.
Il ministro ha espresso la propria disponibilità a mantenere costante il dialogo con le Associazioni di categoria non solo nell’ottica di trovare soluzioni condivise rispetto ai problemi evidenziati ma anche con l’obiettivo di mantenere alta la vigilanza sulla correttezza dei rapporti tra Azienda e fornitori, specie ad esito dell’ingresso della parte pubblica nell’azionariato

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