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Ex Ilva, per il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio ci vorrebbero 10 anni per realizzare il progetto d’uso delle acque reflue

“Dieci anni per utilizzare le acque reflue nel Siderurgico? Il Piano Ambientale del 2014 fissò in 24 mesi dalla stipula dei previsti accordi con la Regione Puglia i tempi di esecuzione dell’intervento. All’epoca si sono dati numeri al lotto? Riteniamo di no e continuiamo a chiedere di rendere pubblici progetti e valutazioni”. Lo ha sottolineato la presidente di Legambiente Taranto, Lunetta Franco, dopo l’annuncio del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Mario Turco, secondo cui ci vorrebbero 10 anni per realizzare il progetto di utilizzo delle acque reflue del depuratore Gennarini nell’impianto siderurgico di Taranto, che permetterebbe di far cessare l’uso industriale delle acque del Tara e del Sinni (prelevate in ingenti quantità dall’ex Ilva, e strategiche per garantire l’approvvigionamento idrico).
Turco ha inoltre riferito che si sta valutando una soluzione alternativa con la costruzione di un dissalatore per uso industriale e il completamento dell’impianto di depurazione per l’utilizzo delle acque reflue da destinare però ad uso agricolo. “Su quali basi oggi  si parla di dieci anni, quando prima si riteneva ne bastassero due? Chi risponde dei soldi già spesi? Chi decide che il nuovo progetto è migliore del vecchio? Chi garantisce che cambiare progetto non si tradurrà in un nuovo, ulteriore spreco di acqua, denaro e tempo? Sono domande semplici che richiedono una risposta trasparente”, si chiede Legambiente.

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