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Falotico contro le uscite spericolate della Fornero

“L’uscita spericolata del ministro Fornero sulla licenziabilità dei dipendenti pubblici si iscrive nella campagna mediatica che da tempo ha messo sotto tiro il lavoro pubblico”. Lo sostiene il segretario generale della Cisl Basilicata, Nino Falotico, che considera le parole della Fornero “un attacco strumentale e ideologico a milioni di persone che ogni giorno fanno il proprio dovere e assicurano fondamentali servizi ai cittadini come la sicurezza, la scuola e la sanità”. Per Falotico “da un ministro della repubblica, per giunta un’accademica stimata e competente che fa parte di un governo di tecnici, ci si aspetterebbe un contegno meno incline al populismo facile facile e una maggiore cognizione della materia. Come ben sa il ministro Fornero, licenziare un dipendente pubblico è possibile e le regole che ne disciplinano l’applicazione sono molto rigide e dettagliate”.

“Ancora una volta – continua Falotico – si tenta di far passare la falsa idea che rendendo i licenziamenti più facili si possa creare occupazione e sviluppo, una tesi che nella sua paradossale formulazione mostra la sua intrinseca debolezza e inconsistenza. Per rendere più efficiente la pubblica amministrazione – aggiunge il segretario della Cisl lucana – servono investimenti finalizzati a rendere più produttivo il lavoro e a premiare la meritocrazia attraverso meccanismi incentivanti e disincentivanti”.

“Il pubblico impiego non chiede altro che lavorare meglio per rendere un servizio migliore ai cittadini. Invece di perdersi in estenuanti quanto improduttive campagne di ostilità nei confronti dei lavoratori pubblici – conclude Falotico – il ministro Fornero e tutto il governo dei tecnici farebbero bene a risolvere la questione degli esodati e fare una seria riforma della pubblica amministrazione consapevoli che troveranno una Cisl a difesa della stragrande maggioranza dei lavoratori pubblici che lavorano intensamente e con grande serietà e contemporaneamente disponibile a definire norme per isolare quella minoranza di fannulloni e opportunisti che sono un danno per la società e per i colleghi operosi”.

 

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