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Far&Network e Alias, due progetti contro il razzismo e per l’integrazione

integrazioneDiffondere la cultura dell’integrazione contro ogni forma di razzismo. Aiutare gli immigrati a imparare la lingua italiana. E ciò che si prefiggono Far&Network e Alias: due progetti di promozione sociale, ai quali il ministero dell’Interno ha dato il via libera. I progetti saranno presentati in tre seminari: Far&Network sarà illustrato domani 26 novembre a Matera (Sala Consiglio provinciale a partire dalle ore 9,30) e a Potenza il 6 dicembre prossimi. Alias il 27 novembre a Potenza nella Sala Inguscio (ore 9,30). Proposti dal Dipartimento regionale alla Salute (capofila) con le Province di Potenza e Matera, l’Ufficio scolastico regionale (solo per Alias) e l’associazione “Le Rose di Acatama”, le due iniziative potranno usufruire delle risorse del Fondo europeo per l’Integrazione di cittadini di Paesi terzi.

Finanziato con oltre 142 mila euro, Far&Network ha l’obiettivo di far crescere la sensibilità verso le diverse culture che si incrociano nella “società multietnica” e di evitare così, qualsiasi forma di discriminazione. Il progetto chiama in causa soprattutto gli operatori del terzo settore e il mondo della scuola. Nel suo ambito sono previsti seminari, la creazione di una rete dell’ambito territoriale di intervento, lo svolgimento di corsi di formazione ad hoc. In programma anche l’istituzione di un Comitato Immigrati e la costituzione di un Osservatorio regionale e dell’Antenna Antidiscriminazione.

Una dotazione finanziaria di 228 mila euro è a disposizione del progetto Alias, acronimo per Apprendimento lingua e cultura italiana allievi stranieri. Il progetto è destinato ai cittadini di Paesi terzi con una quota significativa riservata per i soggetti più deboli: minori, analfabeti, disabili, donne, anziani. Saranno organizzati corsi di Italiano distinti per livelli di conoscenza linguistica dei partecipanti. Per agevolare la partecipazione delle donne con figli, è previsto anche il babysitting. Corsi di educazione civica integreranno la conoscenza delle istituzioni democratiche italiane per capire meglio la cultura del nostro Paese.

Gli oltre 15 mila stranieri residenti in Basilicata, infine, potranno accedere a una vasta scelta di “servizi complementari” (accompagnamento, formazione, informazione, mediazione linguistica e culturale).

 

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