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Federica Fracassi in ‘Mi chiamo Roberta, ho 40 anni’ e ‘Corsia degli Incurabili’

Doppio appuntamento per la Stagione Teatrale di Matera 2011/2012, organizzata dall’Associazione Culturale Incompagnia della Città dei Sassi, dopo la pausa delle festività pasquali: l’attrice milanese Federica Fracassi sarà sul palcoscenico della Casa Cava, nei Rioni Sassi, venerdì 13 alle ore 18.00 e alle ore 21.00 e sabato 14 aprile, alle ore 21.00.

Si tratta di un’occasione imperdibile, che porta nel capoluogo lucano un’interprete di grandissimo spessore, vincitrice del Premio UBU 2011 per la migliore attrice (ex-aequo con Mariangela Melato), del Premio della Critica 2011, e del Premio Eleonora Duse 2011. Federica Fracassi racconta di sé in un’auto-intervista: “C’è nel mio percorso di attrice un tema ricorrente che è quello del corpo femminile e del suo scontro con barriere di ogni tipo, con gabbie, con prigioni sia concrete che metafisiche. E poi però anche tanta curiosità e libertà. Credo che un’attrice, anche un po’ autrice come me, debba essere attenta alle scelte, ma anche molto aperta all’incontro con stili, testi e poetiche diverse. In quel modo cresce la sua tavolozza di colori, acquista nuove sfumature.”

Venerdì 13 aprile è di scena “Mi chiamo Roberta, ho 40 anni, guadagno 250 euro al mese”, dramma teatrale tratto dall’omonimo libro di Aldo Nove con la regia di Renzo Martinelli. La trama è quanto mai attuale: infatti, nonostante il testo originario sia stato scritto nel 2006, gli ultimi anni della nostra storia recente sono stati contraddistinti da un diffuso precariato nel mondo del lavoro, con la perdita di quei punti saldi del benessere (stipendio, contratto a tempo indeterminato, welfare) che sembravano rappresentare una frontiera irrinunciabile del progresso collettivo. Un’intera generazione dalla illusione definitivamente perduta, prova a cimentarsi con la flessibilità lavorativa imposta da una regola di mercato predominante – quella della guerra dei poveri – nella quale c’è sempre qualcuno che è pronto a prendere il posto di un precario, suscitando un conflitto tra generazioni, regioni, nazioni e continenti. Con le musiche dal vivo del fisarmonicista Guido Baldoni, a metà tra l’indagine giornalistica e la narrativa, l’opera è il racconto crudo ma autentico di un sogno perduto per sempre. Aldo Nove è nato nel 1967 a Viggiù, piccolo paese al confine con la Svizzera. Il suo primo libro Woobinda è stato pubblicato nel 1996 da Castelvecchi. Un suo racconto è apparso nell’antologia Gioventù cannibale. Nella collana «Stile libero» di Einaudi sono apparsi Puerto Plata Market (1997), Superwoobinda (1998), Amore mio infinito (2000) e La più grande balena morta della Lombardia (2004). Nella «Collana di Poesia» sono apparsi la raccolta, composta insieme a Raul Montanari e Tiziano Scarpa, Nella galassia oggi come oggi. Covers (2001) e Maria (2007). Mi chiamo Roberta, ho 40 anni, guadagno 250 euro al mese è stato pubblicato nel 2006 per Stile libero/Inside.

Sabato 14 aprile, sempre nella Casa Cava con inizio alle 21.00, l’attrice propone invece “Corsia degli Incurabili”: pubblicato nel 1996, è un atto unico diretto da Valter Malosti e scritto in versi da Patrizia Valduga, una delle voci più significative della poesia contemporanea italiana. Una donna “soldato del dolore”, malata terminale, giace in una stanza d’ospedale, immobile, inchiodata su una sedia a rotelle, i capelli divenuti rampicanti. I muri scrostati e le poche luci si animano come esseri viventi: respirano, agonizzano, soffrono, amano con lei. Con determinazione la donna lancia le sue parole che si fanno, di volta in volta, invettiva, desiderio, scherno, preghiera, bisbiglio, confessione, provocazione, accompagnata da una partitura sonora tesa e multiforme, una sorta di suono interiore emotivo e disturbato, che passa dalla natura rivisitata da Chris Watson, tocca le ultime sonate per pianoforte di Beethoven, Wagner e Tosti, si incendia con Fausto Romitelli e urla con Giovanni Lindo Ferretti.” Patrizia Valduga è nata a Castelfranco Veneto nel 1953 e vive a Milano. E’ stata sposata col poeta e critico letterario Giovanni Raboni. Ha pubblicato Medicamenta (Guanda 1982), Medicamenta e altri medicamenta (Einaudi 1989), Donna di dolori (Mondadori 1991), Requiem (Marsílio 1994), Corsia degli incurabili (Garzanti 1996). Ha tradotto i sonetti di John Donne e da Mallarmé, Kantor, Valery, Crebillon, Moliére, Céline, Cocteau.

Francesca Lisbona, presidente dell’Associazione Culturale “Incompagnia”, precisa: “Entrambi gli spettacoli sono in esclusiva per il Sud Italia; questa caratteristica è tanto più importante perché Federica Fracassi, negli ultimi mesi, ha collezionato riconoscimenti di grande prestigio, ed è pronta a raccogliere il testimone delle grandi interpreti del Teatro italiano, con la sua distintiva qualità professionale, tanto apprezzata dal pubblico e dalla critica. E’ un modo più che degno di completare i percorsi della Stagione “Teatri Uniti d’Italia – Le città della Scena a Matera”, che tuttavia prevedono ancora importanti appuntamenti in cartellone; in particolare, il celeberrimo “The History Boys” con Elio De Capitani e Ida Marinelli, che approderà al Teatro Duni il prossimo 21 aprile.”

 

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