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Ferrosud, tutto tace

Continua a restare su un binario morto la situazione dello stabilimento Ferrosud spa di Matera. Ad un mese dall’incontro presso la Regione Basilicata, in occasione del quale c’è stata la presentazione di un “piano di gestione” da parte dell’azienda e la proroga per sei mesi della cassa integrazione, non si è mosso nulla né sul piano produttivo né su quello dei programmi di rilancio che continuano a restare solo enunciazioni ad effetto speciale su fatti ampiamente noti che però mancano di riscontro reale.

Siamo all’immobilismo totale. E anche a livello nazionale, tutto tace. Il Ministero per lo sviluppo economico non ha ancora fissato un incontro sul futuro della Ferrosud, sollecitato anche con l’approvazione di un ordine del giorno da parte dei consigli comunali congiunti dell’area murgiana e materana durante i quali furono coinvolti anche i parlamentari lucani e pugliesi.

Siamo al silenzio assordante. Ci sono solo piccole novità rappresentate dal rientro di pochissime unità lavorative (non è questo il dato che ci si attendeva ma un numero più consistente) e dall’avvio di una disponibilità a civili relazioni sindacali con il presidente e amministratore delegato, Vito Di Michele.

Il tempo passa ma non si muove niente e gli ostacoli non vengono rimossi, a cominciare dall’imprenditore Pietro Mancini che ha deluso le aspettative del territorio e soprattutto ha sprecato risorse e commesse in uno stabilimento che è stato per anni vanto e lustro dell’industria ferroviaria italiana.

Ma non si può aspettare oltre. Chiediamo con forza e a gran alle Istituzioni locali e regionali e ai nostri parlamentari di non perdere altro tempo.

La cassa integrazione terminerà dopo l’estate: è necessario, e non è più rinviabile, attivare insieme ogni utile iniziativa atta a salvare l’azienda e i posti di lavoro.

I 144 posti di lavoro devono trovare tutela, lo stabilimento deve continuare ad essere attivo, il nostro territorio non deve rinunciare a difendere la storia di Ferrosud, anzi quella storia deve continuare. E’questo l’ultimo treno per cercare di agganciare Matera al piano di commesse che il mercato nazionale e internazionale stanno concretizzando per il rilancio e la competitività del settore ferroviario.

Il sindacato non demorde, la politica deve fare lo stesso. Occorre lavorare in sinergia, ma non domani, occorre mettersi a lavorare insieme OGGI!

FIM FIOM UILM

Evangelista Giannella Grieco

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