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Ferrosud, verso il tavolo del 29 agosto

Il segretario regionale della Fim Cisl, Gerardo Evangelista, si dice “fortemente preoccupato per la situazione di stallo che si sta registrando in Ferrosud” e anticipa le mosse del sindacato in vista del tavolo di confronto che si terrà lunedì 29 agosto nella sede materana Confindustria quando si tornerà a parlare della richiesta di mobilità avanzata dalla Ferrosud per 36 lavoratori. “Come Fim Cisl chiederemo al responsabile delle risorse umane del Gruppo Mancini e all’amministratore delegato di Ferrosud di fare definitivamente chiarezza sul piano industriale in considerazione del fatto che, nella disgraziata ipotesi che scatti la mobilità per 36 lavoratori, in organico resterebbero solo 93 unità, troppo poche per la capacità produttiva dello stabilimento. I segnali che arrivano dal management della Ferrosud non sono chiari e i lavoratori, che quest’anno non hanno fatto neanche le ferie, pretendono chiarezza sul proprio futuro”.

Per Evangelista “non si può discutere di mobilità se prima non si chiarisce lo stato degli investimenti sugli impianti e sulle attrezzature, la situazione reale delle commesse e soprattutto come si intende realizzare la nuova organizzazione aziendale. Dal mercato del settore ferroviario arrivano segnali di ripresa ed è perciò singolare che la Ferrosud voglia ridurre il personale in una fase in cui, al contrario, occorre attrezzarsi per farsi trovare pronti per cogliere le opportunità, comprese quelle che potrebbero arrivare dalla nomina dell’ad di Ferrosud, Vito Di Michele, a presidente del Consorzio Ferrovie Meridionali”. Secondo il segretario regionale della Fim Cisl “è necessario battere ogni strada possibile per scongiurare la mobilità e rilanciare l’azienda mantenendo gli obiettivi dell’accordo del 2002 che segnò il passaggio dalla Ansaldo Breda al gruppo Mancini e il cui scopo era tutelare la Ferrosud e i posti di lavoro”.

Evangelista lancia infine un appello alle istituzioni locali e, in particolare, all’assessore regionale alle Attività produttive, Erminio Restaino, al presidente della Provincia di Matera, Franco Stella, e al Sindaco di Matera, Salvatore Adduce, per “salvaguardare una realtà storica dell’industria lucana, pretendere dal gruppo Mancini un piano industriale serio di rilancio e chiedere la convocazione di un incontro presso il ministero per lo Sviluppo Economico. Dobbiamo essere consapevoli che in questo territorio, tra Matera e Potenza, dove tante realtà produttive periscono e la disoccupazione dilaga – conclude Evangelista – il futuro dipenderà anche dal nostro impegno, dalla nostra bravura, dal nostro equilibrio e dalla serietà che ognuno di noi metterà in campo per lavorare insieme solo per il bene comune”.

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