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Festa della Bruna di Matera: “Il Cielo Stellato” di Caterina Erica Shanta in prima visione ad agosto all’Asolo Art Film Festival

Dopo anni di attesa e una pandemia di mezzo, il film Il Cielo Stellato realizzato a Matera sulla festa della Bruna, è stato selezionato all’Asolo Art Film Festival e farà la sua prima uscita! Film realizzato da Caterina Erica Shanta.
Sarà visibile online sul sito del festival: www.asoloartfilmfestival.com dal 23 al 29 agosto 2021!
Qui alcune info sul sito dell’autrice: http://www.caterinaericashanta.it/projects/il-cielo-stellato
L’autrice dichiara: “Il film è stato realizzato grazie a Careof e INVISIBILE FILM, con il supporto della Lucana Film Commission e il prezioso aiuto dell’Associazione Maria Santissima della Bruna. Ma anche l’aiuto della cittadinanza tutta che negli anni mi ha sostenuto e supportato, affiancandomi anche nei momenti difficili. Spero che riusciremo a proiettare il film a Matera un giorno, sarebbe splendido!”
 

IL CIELO STELLATO

Durata film: 50:32 min;
Colore;
Suono stereo;
Lingua Audio: Italiano;
Sottotitoli: ITA/ENG;
Terminato nel: 2020, prossima uscita;

Regia, scrittura, interviste: Caterina Erica Shanta;
Soggetto: Caterina Erica Shanta;
Fotografia: Daniele Vascelli, Ugo Carlevaro;
Musica e Suono: Andrea Buzzi;
Montaggio Nicola Buffoni;

Prodotto da: CAREOF, INVISIBILE FILM;
Con il sostegno: Lucania Film Commission;
Con il patrocinio: Associazione della Madonna della Bruna.

SINOSSI: MATERA – 2 Luglio. In 24 ore la secolare festa della Madonna della Bruna unisce l’antico centro de i Sassi, alla periferia costruita tra il 1950 e il 1960, durante il boom economico ed edilizio italiano. Sempre più mediata dalle immagini che la raccontano, la Festa della Bruna si modella tutt’ora sui grandi cambiamenti storici, sociali e tecnologici. Ore 22:30. Nell’affollatissima piazza principale, smartphones e macchine fotografiche sopra le teste del pubblico sono puntate sull’imminente “strazzo” del Carro Trionfale. L’aria è elettrica, nell’attesa del momento finale della festa. Il Carro in cartapesta sopraggiunge trainato da muli in corsa. La piazza si contrae e si lancia, il gigante scompare sotto gli occhi di tutti, diviso in migliaia di frammenti. Nell’attimo prima della sua evanescenza, la piazza costellata di dispositivi ha inconsapevolmente astratto e duplicato il grande artefatto. È una nube di punti, una fotogrammetria composta da vettori luminosi nello spazio nero virtuale: il terzo cielo stellato.

Storia del Festival

Le origini dell’Asolo Art Film Festival risalgono al 1973, quando Flavia Paulon, critica, saggista e funzionaria della Mostra del Cinema di Venezia, dopo la chiusura della Mostra lagunare del Film Scientifico e del documento d’arte, fonda ad Asolo il Festival Internazionale del Film sull’Arte e di Biografie d’Artista, promosso da Ente Festival di Asolo e sostenuto dall’amministrazione cittadina.
Un festival destinato a diventare, sin dalla prima edizione, una delle rassegne più importanti al mondo dedicate al rapporto tra il cinema e le arti.
Flavia Paulon, fu direttore artistico del Festival dal 1973 al 1982, per un totale di ben 10 edizioni: la rassegna, allora patrocinata dall’UNESCO, visse un periodo di grande successo a livello internazionale, presentando ogni anno “le migliori opere inedite in Italia e nel mondo, sul tema specifico dell’arte, prodotte nel biennio”. Enrico Fulchignoni, Presidente del Consiglio Internazionale del Cinema e della Televisione sotto l’egida dell’UNESCO, divenne membro stabile della giuria.
Per garantire la qualità e l’internazionalità del Festival, Flavia Paulon ebbe sempre molta cura nella scelta dei membri della giuria, e interpellò persone di spicco nel settore del cinema e delle arti visive come i critici d’arte Guido Perocco, Umbro Apollonio, François Le Targat, i critici cinematografici Mario Verdone e Nedo Ivaldi, il famoso gallerista francese Aimé Maeght, il regista belga Henri Stork.
La selezione delle opere era talmente rigorosa e il livello così elevato, che nel giro di poche edizioni il prestigio del Festival fu noto in tutto il mondo, tanto da essere ricalcato da altre rassegne affermatesi successivamente.
A partire dal primo Gran Premio Asolo, assegnato alla pellicola di Andrej Tarkovskij “Andrej Rublëv”, innumerevoli sono i nomi di registi o artisti famosi, che hanno presenziato al Festival, come Alain Resnais, Jean Rouch, Henri Stork, Luciano Emmer, Giorgio Treves, Alberto Sordi, Fabrizio Plessi, Gaetano Pesce, Luca Verdone e Ingrid Bergam, alla quale venne consegnato nel 1977 il primo Premio Eleonora Duse.
Intorno alla metà degli anni ’90, la storia della rassegna asolana ha subito un’interruzione, per riprendere nel 2001 con il nome di AsoloArtFilmFestival su
iniziativa di Attilio Zamperoni e sotto la direzione artistica di vari personaggi di spicco della cinematografia nazionale e internazionale come Carlo Montanaro, Fabrizio Borin, Gianni Di Capua e Luciano Zaccaria, Steve Bisson.
Nel 2002 viene costituita A.I.A.F. – AsoloInternationalArtFestival, associazione no-profit il cui scopo principale era quello di rinnovare e rafforzare la
manifestazione. Durante il quindicennio di gestione A.I.A.F. il Festival tornò ad assumere una rinomanza internazionale, contando la partecipazione di oltre 80 nazioni per più di 8000 film pervenuti.
Tra i premiati di queste stagioni, ricordiamo Mario Martone, Nicole Romine, Liu Zchenchen, mentre il Premio Duse viene assegnato alle attrici Ottavia Piccolo (2008) e Golshifteh Farahani (2009).
Nel biennio 2015-2016 il Festival viene curato e gestito dall’Associazione ALA-Armonioso Labirinto Asolano.
Dal 2017 il Festival è organizzato e gestito dalla realtà associativa non profit, Asolo Art Film Festival. Nel 2017 l’edizione 35^ dal titolo “Punto a Capo”, si è svolta nel mese di settembre mentre a giugno 2018 si è tenuta la 36^ edizione intitolata “Sguardi Inopportuni. Le edizioni 2017 e 2018 di Asolo Art Film Festival sono state curate da Chiara Marin.
Asolo Art Film Festival 2019 è diretto da Cosimo Terlizzi, artista, filmmaker e regista di grande talento e sensibilità. Per il suo Festival, il Direttore artistico ha scelto un titolo emblematico “Il Cinematografo mi fa paura. Dall’inquietudine di Eleonora Duse (1916) alla Post Internet Art (2019). Fascinazione dell’immagine in movimento”. Cosimo Terlizzi ha voluto un programma che rilanciasse la relazione tra arte e cinema attraversando molteplici forme e contaminazioni, dal teatro passando per la performance art, alla video arte, alla Post Internet Art, al film d’arte e film sull’arte fino ai videoclip.

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