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Festa Maria Santissima della Bruna, la poesia di Vito Coviello in onore della Santa Patrona di Matera

In occasione  della festa patronale di Maria Santissima della Bruna,  il poeta e scrittore non vedente materano Vito Coviello ha composto una poesia dedicata alla patrona di Matera. Di seguito i versi di Coviello per la Madonna della Bruna:

Aspettandoti Maria….        Aspettandoti Maria, dolce madre celeste, segno il tempo che manca perchè tu venga tra di noi a a visitarci ancora, nel giorno più bello e più lungo per noi materani: il 2 luglio. Aspettandoti Maria, Santissima madonna della Bruna, ricordo il tuo volto che mi guarda sempre sorridente, dall’alto del tuo carro trionfale, di anno in anno, sempre migliore e più bello. Madonnina mia dolcissima della Bruna. Tu porti tra le tue braccia il tuo bambino, il nostro fratellino maggiore: Gesù, che ci benedice, con la sua manina, tutti. Aspettandoti madonna mia ricordo ii carri trionfali di tutti i maestri cartapestai, e lo stuolo sempre numeroso dei tuoi fedeli cavalieri, guidati da quel antico cavaliere al suono di tre note della tromba. Nella mia mente riaffiorano i ricordi di tutte le processioni dei pastori, all’alba in tuo onore, vedo l’Arcivescovo portare alla chiesa di Piccianello il tuo bambinello Gesù. Aspettandoti, rivedo la moltitudine dei tuoi fedeli, sempre presenti, alla tua intronizzazione su quel carro addobbato di tante statue, angeli e fiori. Nei miei occhi, ormai spenti, sono ancora i mille colori della tua festa, delle luminarie, dei pesanti mantelli di velluto dei tuoi cavalieri, e dei mille fuochi, da murgia Timone, alla fine della tua e nostra festa. Dolcissima madonnina mia dai lunghi bei capelli al vento fluenti, ho ancora nelle orecchie le preghiere e gli applausi, al tuo passaggio, del popolo tuo fedele. Madonna mia, aspettando il tuo arrivo, ripercorro con il cuore e la mente, le tante processioni al tuo seguito, con mia moglie Bruna, da Piccianello alla chiesa madre, ed anche di quelle che ho percorso  da quando non ci vedo più, ma sentivo il rumore degli zoccoli, delle grandi e stridenti ruote di ferro, e la giovane voce degli angeli del carro, lì a protezione tua e del carro fino al rumoroso strazzo finale dove tutti anelano a portar via un pezzo di carta del tuo trionfale carro. Nei miei tanti anni la mia attesa non è andata mai delusa, ed il 2 luglio sei sempre arrivata per le strade di Matera, tranne quando c’è stata la guerra, e nell’ultimo anno per la pandemia, ma quest’anno verrai in tutti i rioni, a trovarci nelle nostre case. Aspettandoti in questi giorni prima del tuo arrivo, la sera con mia moglie Bruna, a te devota, recitiamo un Ave Maria, ed allora penso che tu dolce Maria santissima della Bruna, sei e sempre sarai nelle nostre case con tutti noi, materano popolo tuo, sempre a te fedele.

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