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Filiano. Fumetti: un modo per capire la Shoah

I paesaggi “virtuali” (visivi e sonori) nei quali vive oggi immerso un giovane sono profondamente diversi da quelli “reali” dello studente di venti o trenta anni fa. In tale contesto la trasmissione esclusivamente orale della storia rischia di far apparire allo studente lo studio del passato come un residuo antiquario senza alcuna connessione con il presente. È proprio a partire da questi presupposti che la Pro Loco di Filiano ha organizzato l’incontro “La Storia a Fumetti: i racconti della Shoah” – svoltosi il 25 febbraio scorso presso il Centro sociale di Filiano -, in cui è stato proposto come strumento di insegnamento della storia un linguaggio con il quale i giovani hanno più dimestichezza e confidenza: il romanzo a fumetti o graphic novel.
L’incontro, che ha visto la partecipazione attiva e attenta degli studenti delle classi II e III della Scuola Secondaria di I grado dell’Istituto Comprensivo Avigliano Frazioni-Filiano (plesso di Filiano), è stata l’occasione per affrontare il tema complesso della Shoah, del razzismo e delle discriminazioni anche ai nostri giorni, suscitando curiosità e spunti di riflessione tra i giovani partecipanti.
Attraverso l’analisi partecipata di alcuni fra i più efficaci fumetti e graphic novel sulla Shoah proposti dalla dott.ssa Elena Musci (esperta di didattica della storia), gli studenti hanno potuto riflettere sull’attualità del messaggio di queste storie e comprendere come la persecuzione delle diversità porta con sé dei rischi non ancora superati. Nel corso dell’incontro sono stati proiettati tavole e vignette di alcuni romanzi a fumetti, analizzandone alcune in maniera approfondita grazie anche al coinvolgimento pieno degli studenti. La dott.ssa Musci ha esaminato i seguenti romanzi a fumetti: “La porta di Sion” di Walter Chendi, che racconta la storia del viaggio degli ebrei da Trieste verso la terra promessa, negli anni delle legge razziali; “In Italia sono tutti maschi” di de Santis e Colaone, che propone un viaggio nella memoria, attraverso fascismo, ipocrisia, amicizia e scandali dimenticati; e “Maus” di Art Spiegelman – insignito nel 1992 del prestigioso premio Pulitzer -, dove si narra la storia del padre, Vladek Spiegelman, un ebreo polacco sopravvissuto alla Shoah.
Nella presentazione dell’incontro, il curatore Vito Sabia – divulgatore della letteratura disegnata – ha evidenziato che: «Riflettere su quanto avvenuto nel passato in rapporto al presente è, più che dovere morale, dovere e impegno civico, la cui cultura deve costantemente irrorare il nostro agire quotidiano: ciò che è, poi, compito precipuo non tanto della “memoria” o del “ricordo”, quanto della stessa disciplina storica. La Giornata della Memoria non serve solo a commemorare quei milioni di persone uccise crudelmente e senza nessuna pietà ormai 70 anni fa. Serve a ricordare che ogni giorno esistono tante piccole discriminazioni verso chi ci sembra diverso da noi. Spesso noi stessi ne siamo gli autori, senza rendercene conto.»
Il sindaco Giuseppe Nella e il dirigente scolastico Giovanni Zaccagnino – durante i loro saluti – hanno rimarcato l’importanza di ricordare la tragedia della Shoah, soprattutto per le giovani generazioni.
«Un ruolo molto importante, per la buona riuscita dell’incontro, – ha sottolineato nel suo intervento Luciano Colucci del direttivo della Pro Loco – è stato giocato dalla collaborazione attiva e costruttiva che l’associazione intrattiene da sempre con la scuola, il dirigente ed i docenti tutti.»

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