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Firma falsa per smascherare una falsa testimonianza

Durante l’udienza del processo La Fiorita, in cui è imputato anche il ministro per gli Affari regionali, Raffaele Fitto, al momento dell’interrogatorio della socia di La Fiorita, si è scatenata una bufera di polemiche in tribunale. Protagonista principale, il pm Renato Nitti accusato di falsificazione degli atti processuali. È accaduto che, durante l’interrogatorio, il pm ha chiesto una pausa. Alla ripresa avrebbe mostrato alla teste un verbale di presenza a un’assemblea della società chiedendole di riconoscere la firma. La donna avrebbe risposto che si trattava della sua firma. A quel punto il pm avrebbe rivelato: «L’ho apposta io».  E la donna, che era sotto giuramento, sarebbe stata accusata di falsa testimonianza. L’operato del magistrato ha dato vita ad una forte polemica e ad uno scontro tra la Camera Penale e l’Anm. «Quanto accaduto è gravissimo e senza precedenti» sostiene Egidio Sarno, presidente della Camera Penale di Bari, che chiederà il verbale di trascrizione dell’udienza. Ed ancora: «Se l’avesse fatto un difensore sarebbe già stato sottoposto a procedimento disciplinare. Dimostrare l’inattendibilità con un atto falso non è accettabile». Dal presidente dell’Anm barese, Marco Guida la replica: «E’ un fatto strettamente processuale. Il pm ha fatto le sue domande a un testimone nel contraddittorio delle parti davanti ad un giudice terzo e non c’è stata nessuna falsificazione di atti».

Mariateresa Cotugno

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