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Fnaar-confcommercio scrive al ministro Catalfo per aiutare il settore degli agenti di commercio

Tra le categorie di lavoratori autonomi che continuano a soffrire le conseguenze della pandemia e che sono state “dimenticate” dal Governo ci sono gli agenti di commercio, che hanno subito pesantemente il lockdown. A riaccendere i riflettori sulla categoria è il presidente provinciale di Fnaarc (Federazione Agenti e Rappresentanti di Commercio aderente a Confcommercio) Angelo Lovallo, riferendo che Alberto Petranzan, presidente di Fnaarc – Confcommercio, il principale sindacato nazionale degli Agenti e dei Rappresentanti di Commercio e coordinatore della coalizione “Enasarco del futuro”, ha scritto al ministro Catalfo per sollecitare l’autorizzazione all’erogazione dell’anticipo Firr (Fondo di Indennita’ Fine Rapporto), agli iscritti Enasarco.
“Petranzan ha voluto ricordare quanto la categoria sia stata ferocemente impattata dall’emergenza Covid e dimenticata dalla politica: per il blocco forzato nel periodo del lockdown, per la contrazione dei consumi e per la loro migrazione verso il commercio elettronico, per l’impossibilita’ di ricorrere alla cassa integrazione. – spiega Lovallo – Come se tutto ciò non bastasse va aggiunta l’impossibilità per molti di accedere al contributo a fondo perduto di 1.000 euro previsto dal c.d. Decreto Rilancio, in quanto nel provvedimento governativo non e’ stato considerato che il differimento del pagamento delle provvigioni ha reso impossibile documentare il calo di fatturato per il periodo previsto, nonostante proprio in quel periodo la stragrande maggioranza degli agenti di commercio e dei promotori finanziari registrava un crollo delle proprie attività”.
Fnarc ricorda che circa 50.000 agenti hanno perso il proprio lavoro in questi ultimi 10 anni, a causa della disintermediazione commerciale e l’affermarsi dell’e-commerce. “Parliamo di una categoria composta da circa 220.000 operatori del settore che intermedia qualcosa come poco meno del 70% del Pil italiano, svariando da campi diversi tra loro come edilizia, abbigliamento, alimentare, merceologia, editoria. La nostra categoria in Basilicata si compone di circa 1200 lavoratori autonomi -evidenzia Lovallo- e pesa un calo medio degli ordinativi del 25- 30%, decisamente accentuata da gennaio sino all’estate con una riduzione annua del numero di agenti destinata ad aumentare a fine 2020. Anche dalla Regione ci aspettiamo misure incisive di sostegno se non si vuol far scomparire una storica categoria del commercio”, ha continuato Lovallo.

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