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Forestazione, 151 giornate o sarà sciopero

Le segreterie regionali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil sono pronte a proclamare lo sciopero generale del settore forestale se il governo regionale non offrirà garanzie sulle 151 giornate. È quanto annunciato stamane dai sindacati nel corso dell’attivo unitario sul tema “Forestazione: investire sul territorio, valorizzare il lavoro” che si è tenuto a Potenza. Al centro sociale di Malvaccaro, pieno in ogni ordine di posto, sono arrivati oltre 500 operai forestali, in rappresentanza degli oltre 4 mila addetti del settore, giunti da ogni angolo della regione con mezzi propri e a bordo di sette pullman. Una presenza significativa, è stato sottolineato nel corso dell’attivo sindacale, che dà ulteriore forza all’impegno di Fai, Flai e Uila e di Cgil, Cisl e Uil sul settore della forestazione. L’obiettivo è chiaro: fare del comparto forestale una vera e propria filiera ambientale integrata in grado di svolgere tre funzioni fondamentali: conservare il territorio, favorire lo sviluppo economico e l’occupazione e contribuire alla coesione socio-culturale delle aree interne. Un percorso di innovazione che non può prescindere dalla giusta valorizzazione dei lavoratori. Nel corso dell’assemblea i segretari di categoria, Antonio Lapadula, Vincenzo Esposito e Gerardo Nardiello, unitamente ai leader di Cgil, Cisl e Uil, Antonio Pepe, Nino Falotico e Carmine Vaccaro, hanno ribadito la richiesta alla giunta regionale di riaprire il confronto su due questioni fondamentali: il rispetto dell’obiettivo delle 151 giornate, così come concordato nel vigente piano triennale di forestazione, e la riforma della governance locale a seguito dell’abrogazione delle Comunità montane per chiarire chi gestirà il settore nel prossimo futuro.

Per i sindacati “proprio gli eventi calamitosi delle ultime settimane sono lì a dimostrare che la gestione e la tutela del territorio, e quindi una forestazione moderna, non deve essere considerato un costo, bensì un investimento della collettività che va fatto in una logica nuova e soprattutto efficace sul piano dei risultati ed efficiente sul piano dell’impiego delle risorse finanziarie. Nella nostra regione – è l’accusa lanciata dai sindacati – continua a mancare, invece, la cultura della prevenzione perché si spende poco per prevenire e si spende molto e male per aggiustare i guasti provocati dalla calamità naturali”.

Ora la palla passa alla Regione che, sempre secondo i sindacati, deve recuperare nel prossimo assestamento di bilancio le risorse necessarie al raggiungimento delle 151giornate. I sindacati hanno, infine, richiamato la necessità di fare chiarezza sulla futura governance del settore alla luce dell’abolizione delle comunità montane e all’accantonamento delle comunità locali con l’obiettivo di assicurare la continuità di funzionamento dei cantieri forestali nei prossimi anni.

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