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“Furbetti” del vaccino, chiesta l’archiviazione per il sindaco di Triggiano

La Procura di Bari ha chiesto l’archiviazione di una parte dell’indagine sui cosiddetti “furbetti” dei vaccini. Il filone d’inchiesta ha coinvolto anche il sindaco di Triggiano, Antonio Donatelli, e sua moglie, accusati di aver accelerato le somministrazioni per amici e familiari. A darne notizia è lo stesso Donatelli su Facebook. Nel corso dell’attività dell’indagine si è avuto modo di appurare l’insussistenza di liste alternative a quelle della Asl, contenenti i nomi di coloro che potevano saltare la procedura di prenotazione. Le accuse sugli accessi facilitati per gli amici o sulla redazione di liste alternative non hanno, dunque, trovato alcun riscontro investigativo.
“Le attività di indagine hanno ‘escluso in maniera cristallina’ qualunque attività di mio favoritismo nei confronti dei cittadini e amici al fine di accelerare la procedura di vaccinazione. – ha detto Donatelli – La Procura ha accertato anche che la mia condotta, compresa la mia presenza all’interno del polo vaccinale di Triggiano, era orientata alla risoluzione di problemi organizzativi e di avviamento del centro vaccinale, nella mia veste di autorità di protezione civile. Vado avanti per la mia strada, con la testa alta come ho sempre fatto e sfido i miei avversari a competere e a confrontarsi con me e con la mia coalizione, sul piano delle idee e dei programmi e non su quello delle maldicenze e dei pettegolezzi”.

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