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Genzano di Lucania(Pz), nel Castello di Monteserico, la quarta tappa di “404, programma per l’arte contemporanea di Porta Cœli Foundation

Si inaugura il 17 settembre 2022 alle 17.00 nel prestigioso maniero di Genzano di Lucania, il Castello di Monteserico , la quarta tappa di “404. Programma per l’arte contemporanea di Porta Cœli Foundation”, curato da Donato Faruolo. L’iniziativa rappresenta l’avvio della faseattuativa di un complesso impianto progettuale denominato “ABCD” e finanziato nell’ambito deiPiani integrati della Cultura Regione Basilicata 2022. ABCD è l’acronimo di “Alto Bradano contemporary district”, un nuovo distretto che coinvolge icomuni di Genzano di Lucania, Banzi e Palazzo San Gervasio nella logica della contiguità territoriale. Ha l’obiettivo, fra gli altri, di restituire al contemporaneo il patrimonio esistente in una forma integrata, così da offrire al territorio gli strumenti per la realizzazione di attività chepossano tornare prima di tutto a beneficio della pubblica fruibilità, a garanzia dei presidi dellaqualità della vita dei residenti, e conseguentemente quale richiamo di interesse nazionale einternazionale, adoperando una formulazione inedita in grado di garantire ampia offerta epresidio costante.“Al monte della seta. Donato Linzalata e i pittori del mito” convoca intorno alla figura del
Maestro Linzalata, da poco scomparso, molti dei più importanti pittori del secondo Novecento lucano (e talvolta non solo). Non certo in chiave banalmente e frettolosamente commemorativa, né tantomeno con toni epigrafici, né per consentirsi la freddezza e la luciditàanalitica di uno sguardo retrospettivo, ma attingendo a quello che questi artisti erano soliti
fare: riunirsi in una sorta di convivio in cerca di un senso di verità condiviso.
Il dispositivo del convivio è un elemento chiave in questa incursione in una storia che scorre. Donato Linzalata ei pittori del mito erano soliti radunarsi infinite volte, in configurazioni diverse, intorno a un tavolo: a casa di uno di loro o in una taverna, a seguito dell’inaugurazione di una mostra a cuiqualcuno di loro aveva partecipato o che semplicemente avevano visitato insieme. Con lostesso spirito si incontrano a Monteserico: sono Giovanni Cafarelli, Dario Carmentano, Salvatore Comminiello, Gerardo Cosenza, Nicola Filazzola, Luigi Guerricchio, Pino Lauria, Felice Lovisco, Antonio Masini, Arcangelo Moles, Pino Miriello, Pino Oliva, Nino Tricarico, che qui ricostituiscono gran parte del contesto culturale e relazionale in cui Donato Linzalata operava. A quel tavolo,come oggi, si consuma ogni volta la sottile liturgia della comunità artistica lucana: comportariconoscersi, contarsi, tradirsi, misurarsi, scontrarsi, riconciliarsi per mezzo di qualcosa che alfondo li accomuna tutti, cioè il fatto di trovarsi, da appartenenti a una cultura frugale e allostesso tempo oscuramente pragmatica e trascendentale, impegnati in una pratica che appare(ed è) imprescindibile, ma che è passibile di essere valutata non solo come superflua, maperfino come nociva a uno spirito di economia di quelle energie che la comunità impone
vengano spese per le urgenze della sussistenza.
 

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