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George Kain testimonial a Melfi di Città contro la pena di Morte

Kain_3348Melfi è “Città per la vita, città contro la Pena di Morte”. E’ George Kain, presidente del movimento Connecticut Network to Abolish the Death Penalty,   il testimonial  della  manifestazione “No Justice without life”, che si terrà il 2 dicembre alle ore 10 all’Istituto Alberghiero, promossa dal Comune di Melfi e dalla Comunità di Sant’Egidio. All’incontro prenderanno parte il sindaco, Livio Valvano, il Preside dell’Istituto Alberghiero, Michele Masciale, il Vescovo di Melfi – Rapolla – Venosa,  Mons Gianfranco Todisco ed il referente della Comunità di Sant’Egidio, Giuseppe Gabrielli. Condurrà i lavori il giornalista, Antonio Pace. “ Da due anni l’assise consiliare ha dichiarato Melfi Città per la Vita contro la pena di morte – ha precisato il sindaco Valvano-aderendo  così alla  Risoluzione delle  Nazioni Unite.  E’ doveroso che  la comunità di Melfi  sostenga  l’   eliminazione della pena capitale anche attraverso le azioni  e la  campagna di sensibilizzazione  promossa dalla Comunità di Sant’Egidio”. George Kain è professore di Diritto Penale presso la Division of Justice and Law Administration della Western Connecticut State University. Ma è anche Commissario di Polizia nella città di Ridgefield, in Connecticut, ormai da 14 anni.  Un esperto studioso di tematiche legali relative all’uso della pena capitale, e ha curato diverse pubblicazioni sull’argomento. Ha ricevuto svariati riconoscimenti ufficiali per il suo lavoro accademico. Kain, inoltre, vanta una lunga storia di partecipazione al movimento abolizionista americano. Inizialmente favorevole alla pena di morte, si convinse successivamente –grazie anche ai suoi studi- della barbarie insita a tale estrema e inumana forma di punizione. E’ presidente del movimento Connecticut Network to Abolish the Death Penalty. Attualmente è impegnato in un lavoro legislativo e consultivo nel processo di abolizione della pena capitale negli stati di New Hampshire e Delaware.
Melfi lunedì sarà  collegata idealmente con oltre 1.500 città del mondo unite per dire no alla pena di morte grazie alla Comunità di Sant’Egidio . E’ la data del 30 novembre  che ricorda la prima abolizione della pena capitale: quella del Granducato di Toscana, il 30 novembre 1786. L’iniziativa è promossa dal Comune di Melfi e dagli Assessorati alle Politiche Sociali ed  all’Istruzione in collaborazione con la Comunità di Sant’Egidio e l’Istituto Alberghiero.
La Comunità di Sant’Egidio  nasce a Roma nel 1968, all’indomani del Concilio Vaticano II. Oggi è un movimento di laici a cui aderiscono più di 60.000 persone, impegnato nella comunicazione del Vangelo e nella carità a Roma, in Italia e in più di 70 paesi dei diversi continenti. E’ Associazione pubblica di laici della Chiesa. Le differenti comunità, sparse nel mondo, condividono la stessa spiritualità e i fondamenti che caratterizzano il cammino di Sant’Egidio: la preghiera, la comunicazione del Vangelo, la solidarietà con i poveri, l’ecumenismo e il dialogo. Dalla seconda metà degli Anni Novanta le tenebre dei bracci della morte e la battaglia contro la pena capitale sono diventati uno dei terreni di impegno globale della Comunità di Sant’Egidio. Nel 1998 la Comunità di Sant’Egidio ha promosso un appello contro la pena di morte, con oltre cinque milioni di firme in 153 paesi del mondo, e ha portato nel 2007 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ad approvare una Risoluzione universale sul rifiuto della pena di morte come mezzo di giustizia.

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