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Giornata del sollievo, al San Carlo dibattito sulle cure palliative

“La piena efficacia delle cure palliative dipende dal mix di due importanti fattori: calore umano e scienza medica. Chi programma ed è responsabile dell’organizzazione dei servizi medici non deve mai distogliere l’attenzione dalla qualità di strutture e prestazioni che devono essere valutate a prescindere dal grande valore aggiunto che il mondo del volontariato offre”.
E’ quanto ha affermato l’assessore alla Salute della Regione Basilicata, Attilio Martorano, in occasione dell’incontro-dibattito sulle cure palliative, organizzato ieri nell’auditorium dell’Ospedale San Carlo in occasione della dodicesima giornata nazionale del sollievo.
L’evento promosso dalla Regione Basilicata, in accordo con la rete regionale delle cure palliative, ha visto la partecipazione di istituzioni, operatori e volontariato.
“Il modo del volontariato – ha aggiunto Martorano- offre a questo settore un contributo notevole. Si tratta di un’attività straordinaria, frutto di scelta personale, che anche negli hospice contribuisce a generare quella necessaria dimensione umana che offre al malato e ai loro familiari conforto e vicinanza”.
In Basilicata le cure palliative sono organizzate secondo un modello costituito da ospedali per acuti, medici di medicina generale, servizi domiciliari, unità di terapia del dolore e hospice. Le cure domiciliari e le cure  palliative fanno parte di un percorso senza soluzione di continuità garantito da servizi e strutture collegate tra loro.  Per tale motivo la Regione ha costituito la rete regionale delle cure domiciliari e palliative di cui fanno parte le aziende Sanitarie, l’Azienda ospedaliera e il Crob che hanno organizzato la propria offerta assistenziale attraverso un Centro di coordinamento per la ricezione e l’indirizzo del caso alla forma di assistenza più adeguata. Anche le associazioni di volontariato, sulla base di apposite convenzioni stipulate con le Aziende Sanitarie, concorrono a pieno titolo alle finalità fissate dal Servizio Sanitario regionale. “Dobbiamo lavorare per un’integrazione multi professionale – ha detto infine Martorano –  che consenta di costruire percorsi di cura coerenti con la malattia, elimini la frammentazione del sistema e garantisca la continuità dell’assistenza. La nostra sfida – ha detto infine l’assessore Martorano- è quella di portare l’esperienza medica degli hospice in tutti gli altri settori per dare al malato la percezione di una buona sanità anche nelle altre fasi della sua malattia”.
Al dibattito, moderato dal giornalista Mario Trufelli, hanno preso parte, tra gli altri, i direttori del San Carlo, dell’Irccs Crob e dell’Asp: Giampiero Maruggi, Pasquale Amendola, Mario Marra.
Ospite della giornata è stato Natale Gaspare De Santo, professore emerito di Nefrologia nella Seconda Università di Napoli, dottore honoris causa delle università di Varna e Kosice, che ha presentato il suo libro: “Cure di fine Vita”: nel volume sono descritte le esperienze mediche sugli ammalati in dialisi, persone oltre la vita, molto fragili e gravate da molte perdite e diverse dipendenze.

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