BasilicataCronaca

Giù le mani dalle nostre terre!!

Non basta che il Ministro dell’Interno nella sua relazione al parlamento sulle attività antimafia denunci che la penetrazione della criminalità organizzata in Basilicata sia facilitata dal forte rischio usura cui sono sottoposti famiglie e soggetti economici né, tantomeno, che in quella relazione si sottolinei che il rischio maggiore è legato (oltre che dal ritardo con cui si risponde ai problemi aperti dall’alluvione) al trust imposto dalla commercializzazione dei prodotti agricoli nel metapontino (ovvero, aggiungiamo noi, ad una vera e propria estorsione nei danni delle aziende agricole con l’imposizione di prezzi alla produzione da “strozzo”). Dopo aver cercato di reagire e di realizzare strade commerciali che premino l’autonoma capacità degli agricoltori lucani di produrre e fare reddito senza subire le imposizioni dei padroni delle filiere che spremono il nostro territorio agricolo e portano altrove i frutti del guadagno del nostro lavoro, non basta avere denunciato per usura, non basta nemmeno essere stato riconosciuto per 7 anni come soggetto usurato per la legge nazionale antiusura (la 44 del 99). Non basta che pendino presso le aule dei tribunali procedure che dovranno dare giustizia. Domani 18 gennaio 2013, un giudice ha disposto la vendita all’asta di beni aziendali che determinerebbero la chiusura dell’attività con modalità sconcertanti per il modo, i tempi ed il merito come vengono messe in atto.

Noi non permetteremo che si compia in silenzio la morte di un’altra attività agricola del territorio. Domani siamo in presidio nell’azienda di Gaetano Fortunato per denunciare i fatti, esprimere la solidarietà a Gaetano ed alla sua famiglia ed a tutti gli agricoltori del Metapontino che sono, in questi giorni, sotto lo schiaffo delle procedure esecutive. Siamo, soprattutto, in presidio per organizzarci e reagire a quello che consideriamo, comunque, un attacco al diritto delle aziende a continuare ad esistere ed a quello di tutti i cittadini di avere uomini e donne al lavoro nei campi e ad un territorio vivo economicamente, socialmente e culturalmente.

Invitiamo la stampa a partecipare, così come abbiamo invitato il Sindaco di Scanzano Jonico, La Fondazione antiusura Monsignor Cavalla, l’Associazione Libera, il Presidente del Comitato Antiracket e Antiusura di Basilicata ed a tutte le organizzazioni e associazioni sociali e sindacali del territorio.

 

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