CronacaPuglia

Gli hacker di Anonymous colpiscono ancora

I pirati informatici di Anonymous, il gruppo hacker più noto nel mondo di Internet, hanno colpito nuovamente ieri, bloccando i siti dell’Ilva e del Comune di Taranto. L’attacco è durato alcune ore: al posto dell’homepage, è comparsa una scritta che recitava “Ilva, we do not forgive, we do not forget! Opreai, cittadini, siamo con voi” e firmato con la classica formula del gruppo: “We are Anonymous, We are Legion, We do not Forgive, We do not Forget, Expect Us!”.

Inoltre, gli hacker hanno sostituito per qualche minuto la home page del sito ufficiale dell’amministrazione tarantina con un’immagine dell’acciaieria e dei suoi fumi, e un messaggio diretto soprattutto agli operai. Questo il testo integrale: “Costringere un uomo a scegliere fra lo stipendio e la salute è non solo un deplorevole ricatto, ma anche una gravissima infrazione del diritto di ogni persona a poter esercitare un mestiere nel rispetto delle normative vigenti. Ci sentiamo offesi innanzitutto come persone: numerosi lavoratori rischiano la vita ogni giorno, avvelenati dall’ alta tossicità di quei luoghi, per portare a casa un misero stipendio. Siamo fortemente indignati anche come Cittadini: questa azienda non si preoccupa minimamente dei suoi dipendenti e non mette in atto le strategie e i protocolli atti a tutelarli.

I colpevoli hanno avvelenato le coscienze e i corpi di chi è stato costretto a vivere per lavorare; hanno tarpato le ali a settori occupazionali che avrebbero altrimenti trovato una rigogliosa espansione; hanno obbligato gli abitanti di un’intera città a respirare la tossicità dell’accumulazione del capitale sprezzante dei diritti umani. Siamo vicini alle famiglie di chi si è spento, avvelenato dalla sete incondizionata di vili profittatori. Siamo vicini a chi ancora lotta per sopravvivere e trascina ogni giorno la sua malattia, messo spalle al muro da uno Stato che copre la sua sporca coscienza con miseri indennizzi, e dietro le quinte stringe loschi accordi con i padroni. Disprezziamo l’operato di chi, con i propri tentacoli, ha elargito ricatti lavorativi e seminato menzogne cavalcando accordi e deroghe in barba alle leggi sulle emissioni: lucrare sulla pelle dei Cittadini, trincerandosi dietro protocolli d’intesa e burocrazia, è una forma di criminalità legalizzata”.

 

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