AttualitàComunicatiPoliticaPugliaPuglia

Il governatore della Puglia, Michele Emiliano, ricorda Pio La Torre e Rosario Di Salvo

“Erano le nove e venti del 30 aprile 1982 quando la mafia uccise Pio La Torre e il suo autista Rosario Di Salvo in via Generale Turba a Palermo.
Pio La Torre è stato uno dei politici più coraggiosi e onesti che l’Italia abbia mai avuto, il suo impegno contro la mafia un esempio per tante generazioni. Come disse di lui Enrico Berlinguer “era un uomo che faceva sul serio e per questo lo hanno ammazzato”. Pio La Torre aveva compreso, infatti, che per combattere la mafia bisognava colpire il suo patrimonio, bisognava attaccare i suoi capitali e beni. E questo era possibile solo cambiando la legislazione. Da parlamentare del Pci e componente della Commissione antimafia, divenne allora promotore di una legge di trentacinque articoli che introdusse per la prima volta il reato di associazione mafiosa (il famoso 416 bis). Oltre a questo, la rivoluzione di questa legge fu la confisca dei beni riconducibili alle attività mafiosa degli arrestati. In questo modo, da 36 anni lo Stato si è dotato di uno strumento normativo in grado di “aggredire” i patrimoni illecitamente accumulati dalle mafie. Abbiamo il dovere di mantenere sempre viva la memoria di uomini coraggiosi e di servitori dello Stato come Pio La Torre e Rosario Di Salvo, riportando al centro della politica e dei programmi di Governo, la lotta alle mafie e il pieno riscatto civile dal fenomeno criminale”.
Lo dichiara Michele Emiliano nel giorno dell’anniversario dell’assassinio di Pio La Torre e Rosario Di Salvo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *