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Il governatore Pittella interviene a Matera all’inaugurazione della Cattedra Maritain con il Presidente Mattarella

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inaugurato la Cattedra Jacques Maritain a Matera il 17 luglio scorso, presso l’auditorium Gervasio, ricordando di sentirsi “sempre lieto di tornare in Basilicata”, aggiungendo poi che “quella di ricordare il Presidente Colombo potrebbe essere una di queste occasioni”. Mattarella ha espresso apprezzamento alla Rettrice dell’Università, Aurelia Sole: si tratta di una “iniziativa di straordinaria importanza e segue a due altre iniziative: la Cattedra Jean Monnet e la Cattedra Unesco.

“L’Europa – ma non soltanto l’Europa – è debitrice nei confronti di Jacques Maritain. Molte Costituzioni di grandi Paesi – ha proseguito Mattarella – recano tracce del suo insegnamento, così come reca tracce evidenti e molto forti del suo insegnamento la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo, quella relazione da lui tenuta nel 1946 che faceva seguito a un suo volume sui diritti dell’uomo e la legge naturale, pubblicato in America nel 1942. Vi sono quindi insegnamenti che sono alla base di questa decisione dell’Università della Basilicata e dell’Istituto Maritain, di questa Cattedra, a lui dedicata, per la pace, il dialogo e i diritti umani nel Mediterraneo. In realtà Maritain parla anche al nostro tempo, ai nostri problemi attuali, quelli che oggi affrontiamo. Nel pieno della guerra del ’43, in un messaggio da New York, diceva che, sconfitto il nazifascismo, tutte le persone e tutte le nazioni sarebbero state chiamate a occuparsi di problemi che riguardano l’intero mondo. Sembra la fotografia del nostro tempo di oggi, sembra l’immagine delle sfide che dobbiamo affrontare oggi, sfide impegnative, difficili, nuove, ma che vanno regolate affrontandole, e vanno governate. Tutte sfide di carattere globale, mondiale. Dovremmo rammentare questa esortazione, questa previsione, questa sorta di profezia, e tutti – istituzioni nazionali, regionali, locali, corpi sociali, singoli cittadini – dovremmo rammentare che i nostri problemi sono ormai quelli del mondo, ed esserne all’altezza”.

Ad accogliere il Presidente della Repubblica Italiana, insieme al sindaco di Matera Raffaello De Ruggieri e il Presidente della Provincia De Giacomo, il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, che ha dichiarato: “C’è bisogno di più Europa, di un’Europa unita nel Mediterraneo e verso il Mediterraneo. E c’è bisogno di riconoscerci come comunità capace – ha detto Pittella – di trasferire valori saldi senza immaginare che la contaminazione sia una minaccia. La Basilicata è regione del Sud, territorio cerniera tra le altre regioni, che guarda al Mediterraneo con responsabile attenzione, considerandolo bacino di opportunità e non solo luogo di crisi ed argomento sovente strumentale di divisione politica. E la Basilicata guarda all’Europa come patria comune, preoccupata della sua evidente crisi identitaria e valoriale, dimentica del ruolo insostituibile nel percorso di costruzione di pace e di sviluppo nel tempo dell’inconciliabile paradosso tra globale e rigurgiti nazionalistici. C’è bisogno di un nuovo umanesimo, di rinnovare vincoli di vicinato e di solidarietà. Di recuperare l’umanesimo integrale di Maritain, alternativo all’integralismo che genera lutti e paure, inducendoci al contrario ad operare per una politica al servizio del bene comune”.

“Proprio Lei – ha detto Pittella rivolgendosi a Mattarella – più volte ci ha ricordato che la politica, nel suo essere servizio alla persona e alla sua dignità, deve battersi per l’affermazione dei nuovi diritti come quelli alla protezione sociale, all’educazione, alla tutela della salute, all’inclusione e al rispetto della disabilità, al giusto salario. Noi, umilmente, la seguiamo e facciamo nostro il suo insegnamento. E gli sforzi prodotti in questi ultimi anni, ci dicono che è possibile, non solo perché nella crescita complessiva del Paese, rispetto ai periodi di recessione, questa piccola regione mostra trend di crescita maggiori delle altre, perché riduce nel solo 2016 la povertà di 4 punti percentuali, perché aumenta la sua capacità occupazionale, perché il suo pil dopo anni di segno negativo segnala un’inversione in positivo, ma perché questa regione, resiliente, dimostra come la sa vocazione, il suo straordinario patrimonio culturale, storico, con i suoi mari, con i suoi parchi, con l’agro-alimentare di qualità, con Matera è riuscita e riesce ad agganciare il treno dello sviluppo e ad affermare la cultura dell’altro, l’equità sociale, una qualità della vita. E sull’emergenza umanitaria ha dimostrato di non aver paura, nel rispetto della sostenibilità territoriale: sono circa 3000 i richiedenti asilo che accogliamo, nella forma della micro-accoglienza. Su 131 comuni ne partecipano 65 e quando iniziammo erano appena 10. Proviamo a non chiuderci e ad essere propositivi: la velocizzazione delle istruttorie per il riconoscimento della protezione internazionale, le attività di formazione e lavoro utile dei migranti e della accoglienza diffusa con strutture di piccoli dimensioni ed appartamenti sono alcune delle proposte accolte ed inserite nei provvedimenti assunti giorni fa dal Governo. Ed è oggetto di nostri approfondimenti un progetto pilota per la creazione di un modello di accoglienza ed integrazione capace di abbattere paure xenofobe ed ansie razziste. E non abbiamo chinato la testa dinanzi alla lotta al caporalato. Anzi, l’abbiamo condotta fino in fondo, smantellando i campi della vergogna di Boreano e soprattutto dimostrando che bisogna crederci per agire, ed avere coraggio per realizzare”.

Lidia Lavecchia

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