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I Venerdì Culturali di Presenza Lucana – Storie del Sud: Taranto, da Lorusso a Cannata di Pinuccio Stea

Continuano le attività dell’Associazione Culturale Presenza Lucana con un appuntamento della cartella “Storie del Sud” che in questo caso vede protagonista Taranto con vicende riferite al periodo che va dal 1971 al 1982. L’incontro, dal titolo ”Taranto – da Lorusso a Cannata, ovvero il ritorno dei rossi – 1971-1982” si svolgerà presso la sede di Presenza Lucana, in Via Veneto 106/A, con inizio alle ore 18.30. L’autore Pinuccio Stea chiude con questo testo, il quinto della serie, sessant’anni di vita politico-amministrativa tarantina. Il libro, pubblicato da Scorpione Editrice, riveste particolare importanza poiché nel periodo trattato si sono svolti fatti importanti per la vita futura della città.

• Il raddoppio dell’Italsider, sul quale, per la prima volta, si è svolta una dialettica, sul sì e sul no, con la non firma del Sindaco Lorusso della licenza di costruzione per la mancanza di un Piano Regolatore. Era la prima volta che una decisione sul nostro territorio presa, come sempre, da lontano non era accettata da un amministratore. Nel libro “Parola di Sindaco” di Nicola Caputo l’episodio con la convocazione del primo cittadino a Roma da parte del Presidente del Consiglio Emilio Colombo è ben evidenziato.

• Il fatto più grave da addebitare ai politici tarantini è stato, senza dubbio, la chiusura all’Università del Consiglio comunale, e la delibera, con la presa d’atto ufficiale, della mancanza delle condizioni necessarie per richiedere l’istituzione dell’Università a Taranto! Quanti danni alla città ha procurato, nel tempo, questa sciagurata affermazione.

• Una tragedia, con morti, crollo di Vico Reale, accellera lo spopolamento della città antica.

• Cessione della Caserma Fadini per spostare il vecchio e fatiscente mercato all’aperto di Piazza Marconi.

• definitiva chiusura delle attività della COMIOS, che si dedicava all’allevamento di ostriche e mitili

• La città, sempre divisa, dà una forte risposta al terrorismo nell’uccisione di Aldo Moro.

Quella di Stea è una storia lunga sessanta anni. Il suo saggio nasce da uno studio attento di Consigli Comunali e delibere, convegni e congressi di partiti, votazioni, il tutto esposto in modo quasi diaristico. La relazione sarà presentata dal giornalista Giuseppe Mazzarino. Pinuccio Stea con la proiezione delle foto incluse nel testo darà una lettura completa alla sua opera. Ingresso Libero.

Articolo di Michele Santoro

 

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