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Idrogeno verde: il sistema produttivo pugliese protagonista del processo di decarbonizzazione

L’idrogeno come viatico per un nuovo sistema energetico e modello per un processo di riconversione della produzione industriale. La Comunità Europea, già consapevole del ruolo strategico dell’idrogeno nel prossimo futuro, ne ha già fissato i parametri di diffusione entro il 2050. Ma l’Italia è pronta a questo processo di rinnovamento? Sono state definite le linee di indirizzo politico per diventare protagonisti di questo rivoluzionario percorso verso la decarbonizzazione?  
    Sono i temi che saranno affrontati nel costituendo Tavolo Tecnico Nazionale sull’Idrogeno Verde costituito da molte delle Associazioni facenti capo al FREE, il cui coordinamento è stato quest’anno affidato al Distretto Produttivo Pugliese “La Nuova Energia”, nelle persone del presidente Beppe Bratta e del professor Riccardo Amirante, ordinario di Sistemi Energetici presso il Politecnico di Bari con la presenza diretta del Gruppo di Lavoro del Presidente del Coordinamento FREE, Livio de Santoli.

    “L’affidamento dell’organizzazione del gruppo di lavoro dell’Idrogeno Verde al Distretto La Nuova Energia – dichiara il presidente Bratta – con il coordinamento tecnico scientifico del professor Amirante da parte del Coordinamento FREE, che attualmente è l’associazione più autorevole e rappresentativa in Italia e presieduta dal professor Livio De Santoli, è un riconoscimento a tutto il sistema produttivo e universitario pugliese che quotidianamente lavora in silenzio sui temi legati alla produzione di energia verde ed efficienza energetica”.

    Tra le proposte messe in campo dal Coordinamento FREE – attualmente la più rilevante realtà in Italia nel settore che raccoglie 26 Associazioni oltre a Enti e ad altre Associazioni aderenti – quella di veicolare 500 milioni del Recovery Fund per appianare il disavanzo nei costi attuali di produzione dell’idrogeno rinnovabile. Obiettivo del Tavolo Nazionale sarà quello di coordinare la discussione sulla diffusione dell’idrogeno verde declinata nei suoi quattro asset fondamentali: produzione, distribuzione, accumulo e utilizzo. Da qui al 2030 si prevedono in Europa investimenti nell’idrogeno verde da fonti rinnovabili pari a circa 500 miliardi di euro: entro il 2050 la quota di idrogeno nel mix energetico, dall’attuale 2% dovrebbe crescere di almeno 18 punti percentuali. Prioritario quindi per il Coordinamento FREE, che ha già fornito i primi suggerimenti per la strategia dell’idrogeno in Italia, individuare una strada condivisa che non lasci il Paese estraneo a questa epocale trasformazione.  

    “L’idrogeno verde, come fonte energetica strategica per lo sviluppo e la riconversione del sistema industriale, – conclude il presidente del Distretto “Nuova Energia”, Beppe Bratta – è un tema di grande attualità, tanto nazionale quanto regionale, anche in considerazione delle risorse economiche che il Recovery Plan destinerà a questo ambito. L’incarico ricevuto permetterà a tutto il sistema pugliese della green economy, che il Distretto rappresenta, di ampliare ancora di più la sua visione prendendo parte alla interlocuzione con i vari ministeri”.

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