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Il ‘caso Basilicata’ dopo 20 anni

Nell’ambito delle iniziative i 40 anni della Regione e per i 150 anni dell’Unità d’Italia si terranno nei prossimi giorni importanti eventi: il primo con studiosi internazionali analizzerà come la Regione abbia influito e potrà ancora influire sullo sviluppo della Basilicata; il secondo, invece, avrà al centro il pensiero risorgimentale che vide protagonisti anche intellettuali lucani del calibro di Mario Pagano, Francesco Lomonaco e Giacinto Albini. A costoro la Basilicata renderà omaggio con una cerimonia prevista il 25 maggio al Pincio a Roma, dove sono esposti i busti dei personaggi storici. Alla manifestazione è prevista la partecipazione dei sindaci dei Comuni che hanno dato i natali a Lomonaco, Pagano e Albini e quelli dei comuni lucani teatro dei moti risorgimentali.

In occasione dei quarant’anni della Regione, a Matera giovedì 19 (ore 18 – Palazzo Lanfranchi) sarà presentato il rapporto della London School of Economics and Political Science sul tema “l’Effetto Regione in Basilicata e le sinergie dello sviluppo”.

La ricerca documenta l’evoluzione della Basilicata dagli anni ‘90 in poi, analizzando gli effetti che ha avuto sul territorio regionale la politica di coesione europea, il radicamento dell’industria della Fiat a Melfi, il petrolio, la conservazione delle risorse naturali e idriche e come la Basilicata ha reagito alla sfida della globalizzazione e del nuovo quadro politico italiano. Lo studio è la conclusione di una ricerca più ampia condotta venti anni fa sulle Regioni e che portò a parlare, per i risultati inaspettati, del “Caso Basilicata”. Pur partendo da una condizione di povertà e arretratezza comune al Mezzogiorno d’Italia, descritta dalla letteratura del dopoguerra e simbolicamente rappresentata nel “Cristo si è fermato ad Eboli” di Carlo Levi, la regione si caratterizzava per un clima politico e culturale, uno sviluppo istituzionale e civile che la rendeva “diversa” da altre realtà. Il rapporto del 1987, redatto da Robert Putnam, Robert Leonardi e Raffaella Nanetti, analizzava, appunto, la variabile Basilicata nella sua specificità regionale.

Ad anni di distanza a cura di due degli autori, Leonardi e Nanetti, un nuovo studio risponde alla domanda, lasciata in sospeso, su come e quanto il rendimento istituzionale ha prodotto sviluppo nelle dimensioni multiple in cui viene caratterizzato il suo concetto moderno. A parlarne a Palazzo Lanfranchi, in un dibattito coordinato da Andrea Di Consoli, saranno il sindaco di Matera Salvatore Adduce, il presidente del Consiglio regionale Vincenzo Folino, il governatore della Basilicata Vito De Filippo, a cui sono affidate le conclusioni, Romualdo Coviello (che ha ricoperto le cariche di assessore della prima giunta della Basilicata, presidente del Consiglio regionale e senatore), Emilio Nicola Buccico (è stato consigliere regionale, componente del Csm, senatore e sindaco di Matera), e gli autori del “Caso Basilicata”: Raffaella Nanetti (docente di Urban Planning and Policy e direttore del Great Cities London Program), Robert Leonardi (direttore della Esoclab della London School of Economics and Political Science), e Robert Putnam (docente alla Harward University).

Si svolgerà invece a Potenza il 19 e 20 maggio nell’Aula Magna dell’Università degli studi della Basilicata, un convegno nazionale, promosso dalla Regione e dal Comitato scientifico per le celebrazioni del 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia, incentrato sulle “Filosofie del Risorgimento”. Una due giorni sul dibattito ideologico che accompagnò il processo unitario dello Stato italiano.

Nella prima giornata, dopo i saluti del sindaco Vito Santarsiero, del rettore Mauro Fiorentino, del presidente del Consiglio regionale Vincenzo Folino e del presidente della Regione Vito De Filippo, sono previsti gli interventi dei docenti universitari Pasquale Frascolla, Maurizio Martirano, Stefano Poggi, Francesco Panarelli, Giuseppe Cacciatore, Umberto Carpi, Luciano Malusa, Mauro Moretti e Luigi Punzo, cui si aggiunge la relazione di Michele D’Andrea del Segretariato generale della Presidenza della Repubblica italiana.

I temi sviluppati verteranno sul pensiero filosofico risorgimentale, dai primi nazionalismi filosofici e cosmopolitismi scientifici che precedettero il 1848, dal Risorgimento Cattolico, da quello di matrice sensista materialista fino al cattolicesimo liberale e al neoguelfismo di Rosmini passando anche da una lettura esegetica dell’inno di Mameli e dalla saggistica di Francesco De Sanctis, Antonio Labriola e Pasquale Villari. Alla giornata del 20 daranno il loro contributo i professori Aldo Corcella, Piero Di Giovanni, Rosario Diana, Giuseppe Acocella, Francesca Rizzo, Giuseppe Plamisciano, Carla San Mauro, Fabrizio Lomonaco, Maurizio Martirano, Vincenzo Martirano e Giampaolo D’Andrea, quest’ultimo coordinatore della Segreteria scientifica del Comitato istituito dalla Regione Basilicata per le celebrazioni dei 150 anni.

Gli interventi analizzeranno soprattutto il pensiero di alcuni dei più illustri patrioti del Risorgimento: Giandomenico Romagnosi, Silvio Pellico, Vincenzo Gioberti, Mario Pagano, Vincenzo Cuoco, Francesco Lomonaco, Giuseppe Ferrari e Vincenzo Rosmini; la genesi del Risorgimento tra unità e federalismo dai testi del celebre concorso del 1796 e gli aspetti del dibattito storico-filosofico a Napoli dopo l’Unità saranno altri argomenti in programma.

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