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Il CSAIL Basilicata promuoverà una ‘class action’ per le royalties del petrolio

Il Csail-Comitato Promotore Indignati Lucani promuoverà una ‘class action’ dei cittadini della Val d’Agri-Sauro contro il Presidente pro-tempore della Regione De Filippo perché risponda direttamente dei 16milioni di euro, derivanti da royalties del petrolio, pignorati in attuazione di un atto giudiziario a favore di titolari di imprese campane di costruzioni. Ne dà notizia il presidente Filippo Massaro.

“Dopo aver letto oggi le cronache de ‘Il Quotidiano della Basilicata’ – dice il presidente del Csail – sono indignato nero: non è possibile che ci vengano sottratti 16milioni di euro per una vicenda che non ci appartiene come ‘popolo del petrolio’ e che presenta troppi lati oscuri. Il Presidente-sceicco dovrà dimostrare che l’Ufficio Legale della Regione ha fatto quanto era possibile per contrastare giudiziariamente le richieste delle imprese e soprattutto che gli atti e le documentazioni in possesso della Regione non contengano inadempienze, sottovalutazioni e comportamenti omissivi di precise responsabilità tecniche, amministrative, legali e politico-istituzionali, siano personali o collegiali. In caso contrario il Presidente dovrebbe trasferire l’intera documentazione alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica perché se ne occupino direttamente di individuare e punire i responsabili del vergognoso e nauseante giallo. Una cosa è certa: noi – continua Filippo Massaro – non abbiamo alcuna intenzione di pagare, ancora una volta, responsabilità e colpe altrui. Non abbiamo prodotto noi questa situazione e secondo la normativa di regolamentazione della “class action” chiederemo di essere risarciti del danno subito e la richiesta delle dimissioni del Governatore-sceicco.

Con 16milioni di euro – a parere del Csail – si possono finanziare 16 micro-progetti in grado di realizzare in altrettanti comuni della Va d’Agri-Sauro programmi di sviluppo per l’autoimprenditoria, l’unica possibilità per arginare lo spopolamento progressivo del comprensorio per effetto della fuga dei giovani.

L’ufficio stampa di regime – conclude Filippo Massaro – non si smentisce mai: titola ‘nulla da pagare’ e poi nella notizia non può fare a meno di riferire che i soldi sono accantonati presso Banca ed Eni, senza riferire che comunque come sanno i cittadini che “incappano” nella rete di Equitalia, non sono spendibili dalla Regione. Si aggrava in questo modo il comportamento ‘equivoco’ della Regione invece di alleggerirlo. Ancora una volta si vuole ‘falsare’ la realtà dei fatti perchè altrimenti non si annuncerebbe una transazione. Noi non rinunciamo alla Class Action”.

 

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