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Il ministero fa cassa sulle ferie dei precari

L’accanimento del MIUR e del MEF sui lavoratori precari della scuola non ha fine. Al termine di un anno scolastico funesto per i lavoratori della scuola pubblica si materializza in questi giorni un ulteriore attacco ai diritti del personale precario della scuola che avevamo denunciato fin dallo scorso giugno. Il Governo Monti, infatti, aveva inserito già nella “spending review” del giugno 2012 il divieto di monetizzazione delle ferie per i lavoratori con contratto a termine. Divieto perfezionato dalla Legge di Stabilità 2013 di dicembre e che impedisce ai precari della scuola di trasformare i giorni di ferie maturati in ragione del proprio servizio in un compenso economico. Per le centinaia di lavoratori della provincia con contratto in scadenza il 30 giugno significa rinunciare ad un piccolo gruzzoletto (tra gli € 800 e i € 1.000, di solito, molto meno per i lavoratori con contratti più brevi e saltuari) che il MEF erogava fino allo scorso anno, al termine del contratto, a risarcimento della rinuncia alla fruizione delle ferie. Le nuove norme (che dovrebbero essere applicate dal prossimo anno scolastico e invece il MIUR intende applicare abusivamente fin da subito), manomettendo ancora una volta unilateralmente il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, impediranno la corresponsione di questo piccolo beneficio per i lavoratori precari della scuola, allo scopo esclusivo di far cassa sulla pelle dei lavoratori precari, discriminandoli rispetto ai colleghi con contratto a tempo indeterminato.

Le sedi territoriali della nostra organizzazione, peraltro, in queste ore sono prese d’assalto non solo dai lavoratori che chiedono di essere difesi, ma anche dai Dirigenti Scolastici ai quali le norme accollano la responsabilità amministrativa dell’eventuale liquidazione di ferie. Nel timore di risponderne direttamente e nella più totale assenza di direttive (il MIUR si rifiuta persino di emanare una circolare chiara sulla condotta da assumere) ciascuno si orienta come può: in queste ore si va dall’emanazione di semplici circolari informative, fino ad assurdi provvedimenti di ferie conferite d’ufficio.

Ancora in questi giorni la FLC CGIL continua a chiedere il ritiro di questi provvedimenti al MIUR, pretendendo per lo meno il rinvio dell’applicazione al prossimo anno scolastico. A tutti i lavoratori precari della scuola della provincia di Bari, invece, stiamo fornendo assistenza per diffidare l’Amministrazione Scolastica dalla collocazione in ferie forzate e, nel caso il MIUR non ci ascoltasse, provvederemo a far chiedere a ciascun lavoratore al termine del contratto la liquidazione delle ferie, un diritto costituzionale e irrinunciabile con tutti gli strumenti a disposizione.

Infine, nelle iniziative che si svolgeranno martedì 4 giugno (corteo unitario con partenza da via S. Francesco alle 17) e mercoledì 5 giugno (punto di assistenza mobile per i precari della conoscenza nel cortile dell’Ateneo) a Bari, daremo nuova visibilità e slancio alla rivendicazione del miglioramento delle tutele del personale precario.

 

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