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Il Piano Sociosanitario regionale, chiaro esempio di lentezza della politica

Non si può certo dire che la tempestività e l’efficienza rientrino nel vocabolario della politica lucana. Il nuovo Piano Socio Sanitario Regionale porta le date 2011-2014, con la vecchia pianificazione ferma al 1999, quindi siamo già quasi a metà percorso ma la politica non è ancora riuscita a concludere questo lavoro programmatico. La bozza del Piano in verità fu approvata dalla Giunta Regionale nel dicembre 2010 e le anticipazioni del Presidente De Filippo lo avevano definito “innovativo”, e l’assessore al ramo Martorano parlò di “sostenibilità” del sistema, “miglioramento” dell’offerta, “efficiente risposta” ai bisogni reali. Ma da quel momento si è arenato nei meandri delle commissioni competenti senza mai approdare in Consiglio per la sua approvazione definitiva. Ma che senso ha scrivere un programma per gli anni successivi, quando questi anni spesso risultano già passati? Perché la politica continua in queste dimostrazioni di inefficienza ed inefficacia, spendendosi in grandi produzioni cartacee che hanno valore solo per il passato? Ma è immaginabile una azienda privata che presenta ai propri azionisti un programma futuro relativo agli anni passati? Il consiglio d’amministrazione verrebbe licenziato immediatamente. E non si può dire che gli amministratori politici siano pagati poco per produrre questi paradossi. A questo punto ci chiediamo, visto che occorrono almeno 3 anni alla politica regionale per concludere la produzione di un documento programmatico per gli anni successivi, non è il caso di avviare la redazione del PSSR 2015-2019 per trovarsi una volta puntuali?

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