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Il prelievo del Bancomat di Poste Italiane attivo solo durante le ore di apertura agli sportelli

Il servizio di prelievo del Bancomat di Poste Italiane resterà attivo solo durante le ore di apertura degli sportelli per ovviare ai fenomeni delinquenziali. Questa decisione di Poste Italiane ha fatto pervenire una serie di segnalazioni agli sportelli Federconsumatori che, insieme alla Slc Cgil, disapprova la disattivazione del Bancomat nelle ore serali e nel week end.
“Prima fidelizzati e poi abbandonati, è questo il destino dei tanti correntisti e consumatori italiani”, ‘tuonano’ le due categorie. Il principio causale di tale decisione aziendale rafforza ancora di più la posizione del presidente della Federconsumatori Basilicata Rocco Ligrani, e del Segretario Regionale Slc Cgil Tonino Greco, che si oppongono a gran voce alla decisione del colosso italiano del business postale e finanziario. “Che gli assalti ai Bancomat e gli atti furtivi siano in aumento è assodato, ma privare giovani, consumatori, correntisti e pensionati del servizio di prelievo dei contanti è un atto deflagrante nei confronti della garanzia dei diritti degli utenti. – affermano Ligrani e Greco – Il sistema Bancomat nasce per soddisfare le esigenze di quanti necessitano di usufruire del servizio di prelievo al di fuori degli orari di apertura degli sportelli e nei week end, e la disattivazione del bancomat nei suddetti orari sarebbe un reale controsenso. Le soluzioni da poter attivare per ovviare ai fenomeni delinquenziali potrebbero essere improntate sul rafforzamento della messa in sicurezza degli sportelli bancomat: non è privando i consumatori del loro diritti che si ripristinerà la giustizia e la buona salute del sistema finanziario. La decisione risulta ancora più grave se si considera che, in vista di Matera Capitale della Cultura Europea, l’interruzione del servizio Bancomat dopo l’ora di chiusura degli sportelli degli uffici postali sarebbe un impedimento inammissibile per rilancio dell’economia del turismo”. L’associazione Federconsumatori Basilicata e la Slc Cgil chiedono all’azienda e allo Stato di rivedere la decisione assunta e provvedere a valutare l’efficacia di altre soluzioni risolutive.

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