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Il Presidente Napolitano ed il pesce d’aprile del ‘saggio’ Filippo Bubbico

Ora basta, illustrissimo Signor Presidente Giorgio Napolitano, dica a tutti che si è trattato di un pesce d’aprile e rimandi Filippo Bubbico al suo (di lui e di Lei) partito ed alla sua (di lui e di noi) Basilicata.

Che Filippo Bubbico possa passare per un saggio in grado di fornire idee e progetti in materia di economia è un’idea partorita da una mente priva di memoria storica e politica oppure, quantomeno, convinta che quella medesima debolezza di memoria sia attribuibile alle genti di Lucania. Non è così!

Filippo Bubbico architetto, ma anche presidente del Consorzio Seta Italia (per mero errore, lì lo chiamano Filippo Bibbibo). Il Consorzio Seta Italia ha tra i suoi soci il Consorzio Seta Basilicata, lì il presidente è sempre Filippo Bubbico. I consorziati di COSEBA sono diversi, ma anche il padre ed il suocero di Filippo. Il Consorzio Seta Italia riceve qualche migliarduccio di lire italiane dall’Unione Europea per realizzare gelseti, allevare bachi e produrre seta. Tranne qualche piantagione di gelsi e qualche capannone vuoto ed in disuso, nulla sembra giustificare l’enorme esborso di fondi pubblici. Poi capita di vedere alcuni documenti, come le sette fatture dell’agronomo R. N. per progettazione impianti gelsibachicoltura. Si tratta di prestazioni finanziate al 75% dall’Unione Europea ed è esattamente il 75% che Bubbico Filippo passa ad incassare dall’agronomo a fine anno. Un “pizzo?”, domanda un giudice di Milano. “No, in Basilicata il pizzo lo lasciano all’agronomo”, risposta registrata in atti giudiziari!

Filippo Bubbico sottosegretario, ma anche uomo del dialogo costruttivo. Una squadra di operai di nazionalità russa smonta le linee di produzione del pastificio Barilla a Matera, Finanziate con i soldi del terremoto. Hanno un visto turistico ma dormono e lavorano nel pastificio dismesso da 9 mesi. Vengono convocati in Questura dove si rilevano le irregolarità. Arriva un’auto blu e ne esce il sottosegretario Filippo Bubbico. Dopo un quarto d’ora Bubbico lascia la Questura e dopo altri cinque minuti i russi escono e tornano a dormire, smontare, caricare e spedire le macchine per fabbricare pasta. Resteranno così altri quindici giorni. Quando il lavoro termina, la Questura contesta una serie di irregolarità e ingiunge di abbandonare il Paese. Ma i russi non ci sono già più. Partono i container, destinazione Krasnodar: Kubanskaya Makkaronnaya Fabbrika. Li ferma la Guardia di Finanza di Matera e rileva che i trasportatori non hanno nemmeno le bolle di accompagnamento ma decide di lasciarli partire ugualmente, regolarizzeranno entro 48 ore. In tarda serata, la Procura di Matera dispone il sequestro dei container presso il porto di Salerno. Qualcuno riferisce di aver visto un’auto blu (diversa da quella del sottosegretario, ad onor del vero) nei pressi del Palazzo di Giustizia di Matera nelle primissime ore del mattino seguente, giusto qualche minuto prima che venga disposto il dissequestro;

Filippo Bubbico presidente della Regione Basilicata diventa il generale Bubbico che, alla testa di trecentomila lucani indignati, si oppone al decreto del Consiglio dei Ministri che individua Scanzano quale sito del Deposito Unico Nazionale delle scorie nucleari. Nel verbale del Consiglio dei Ministri che statuisce quella insana decisione, il Ministro Matteoli dichiara: “…il Presidente della Regione ha detto: <>”. Poco oltre, in quello stesso verbale, le dichiarazioni del Sottosegretario Gianni Letta: “…il Presidente della Regione ha detto: <>”. Non risulta che Bubbico abbia mai querelato Altero Matteoli e/o Gianni Letta. Si è limitato a querelare il giornalista che quel verbale ha reso pubblico. Riportare le dichiarazioni rese da un Ministro ed un Sottosegretario in un Consiglio dei Ministri, secondo Bubbico, è reato!

Filippo Bubbico commissario ad acta autorizza la costruzione del Villaggio Marinagri nella foce del fiume Agri. Alcuni magistrati di Catanzaro, ritengono che la cosa non comporti responsabilità penali e, in buona parte, oggi sono imputati di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione in atti giudiziari insieme con loro colleghi lucani. Non è un reato, dice la Giustizia Italiana. E come vogliamo qualificarlo, un merito? Una luminosa e lungimirante intuizione in materia di edilizia fluviale?

Ebbene, Signor Presidente, quest’uomo sarebbe un saggio in grado di affrontare i problemi che assillano l’economia Italiana?

Si fidi di noi che lo conosciamo bene, è un uomo che ha pensato solo a se stesso ed al partito di cui è parte. Fedelissimo di D’Alema e Bersani, se questo è un pregio. Certamente non fedele alla Lucania ed ai Lucani e questo è certamente un difetto.

Da domani, 2 aprile, faccia sul serio e lo rimandi a coloro che glielo hanno propinato. La questione è molto seria e comprende, come Le potremmo spiegare dettagliatamente, gli interessi economici del maggior giacimento petrolifero dell’Europa Continentale. Fatti di cui il “saggio” Filippo Bubbico conosce ogni minimo particolare, forse!

Nicola Piccenna

 

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