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Il sindaco Corraro, definisce false e tendenziose le dichiarazioni del Comitato per il SI alla Centrale del Mercure

Circa le dichiarazioni del “Comitato del SI” alla riattivazione della centrale del Mercure rilasciate ieri a mezzo stampa, il sindaco di Viggianello, Vincenzo Corraro dichiara: “Sento  il dovere di respingere le accuse tendenziose e false rivolte prioritariamente ai sindaci di Viggianello e Rotonda.

In primo luogo i comuni di Viggianello e di Rotonda non hanno sprecato risorse finanziarie a vantaggio di avvocati così come si afferma nel comunicato. Seppure risorse fossero state impiegate queste sarebbero state destinate ad una giusta causa qual è quella della tutela della salute delle nostre comunità. Ma neanche tanto è stato, infatti i comuni di Viggianello e di Rotonda si sono avvalsi di un patrocinio legale a titolo gratuito. Certo, il fatto che si possa patrocinare una vertenza così complessa a titolo gratuito sembrerà inverosimile a chi è invece accecato dal demone dell’utilità economica ad ogni costo, ma tanto è.
Nel merito è fuorviante quanto rappresentato dal comitato: la sentenza pronunciata dal consiglio di stato è dettata da tecnicismi processuali e non si è pronunciata nel merito dell’autorizzazione unica rilasciata dalla regione Calabria che era ed è radicalmente nulla. Ma su tanto il giudice amministrativo avrà modo quanto prima di pronunciarsi. Riteniamo fiduciosi che quel giudizio darà ragione non ai comuni ma alla legittima aspettativa delle nostre comunità di tutela della salute.

Quando il “Comitato del SI” si esprime con toni sprezzanti nei confronti della burocrazia in realtà intende riferirsi al concetto di legalità. Il pensiero dominante di alcuni è di relegare il diritto e gli operatori del diritto in un ruolo ancillare nei confronti dell’economia. A questo tentativo chiunque abbia a cuore le sorti della democrazia e delle proprie comunità ha il dovere di resistere. E di certo il fronte del no, e fra essi il comune di Viggianello, resisterà con tutti gli strumenti che l’ordinamento giuridico ci consentirà, sottraendoci al subdolo ricatto del lavoro artatamente evocato facendo leva su bisogni reali che andrebbero rispettati e non periodicamente strumentalizzati. Questo è quello che le nostre comunità ci chiedono a tutela dei veri interessi di chi vive e opera sul nostro territorio”.

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