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Ilva: Bondi interpreti fino in fondo, il cambio di passo necessario

Ilva TarantoSi è tenuto questa mattina nella sede di Federmeccanica a Roma l’incontro fra il commissario straordinario dell’Ilva, Enrico Bondi e i rappresentanti dei sindacati nazionali, locali e territoriali dei Metalmeccanici.

Nell’incontro odierno sono emerse alcune novità importanti: l’azienda sta recuperando sul fronte commerciale visti i drammatici dati di giugno e maggio in cui Ilva ha dimezzato i risultati rispetto a settembre 2012 e che parrebbero in forte recupero. Inoltre il Commissario ha confermato la possibilità di ottemperare alle prescrizioni dell’Aia previste per il 2013 senza necessità di proroghe e il massimo impegno per la realizzazione di quelle previste per il 2014 e 2015. L’importo complessivo dell’Aia è stata quantificata in un ammontare di circa 1,5-1,8 miliardi.

Sono tre le linee finanziarie a cui il commissario Bondi può far ricorso: istituti di credito, Bei (Banca europea per gli investimenti) e Unione europea. Ma prima dell’ok delle banche è necessario che l’Ilva recuperi lavoro e commesse dalle grandi aziende italiane che nel frattempo si sono rivolte all’estero. Serve uno sforzo affinchè l’azienda “snellisca le sue immobilizzazioni” riallineandosi alle modalità di processo alle aziende a “flusso teso”.

ll prossimo incontro previsto per metà novembre è fondamentale avere un quadro delle risorse finanziarie sia per l’attuazione del piano industriale sia per l’Aia (l’Autorizzazione integrata ambientale), sia per il rilancio competitivo dell’azienda. E’ stata esclusa dal commissario un’integrazione strutturale con la Lucchini di Piombino, immaginando qualora il mercato ripartisse un supporto solo temporaneo.

Per la Fim Cisl, far ripartire Taranto è una sfida che il Paese deve assolutamente vincere, serve un cambio di passo sul fronte dell’ambientalizzazione, e dimostrare che è possibile produrre acciaio di qualità in maniera eco-sostenibile.

Per l’attuazione dell’Aia ci sono 36 mesi e nonostante i ritardi l’azienda è in grado di recuperarli entro il 2013 e stare nel cronoprogramma anche nei due decisivi anni seguenti.

Su questa azienda e questo settore si gioca la credibilità del paese, quella che lo pone di fronte al continuo bivio tra la soluzione dei problemi e le polemiche fuorvianti che a Taranto hanno fatto la fortuna dei polemisti a scapito di ambiente, cittadini e lavoratori.

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