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Ilva, il gip di Taranto dispone il sequestro conservativo dei beni

Il gip di Taranto Vilma Gilli ha disposto il sequestro conservativo dei beni (87 proprietà) riconducibili a 15 ex dirigenti dell’Ilva, 10 dei quali sono imputati nel processo per il presunto disastro ambientale provocato dal Siderurgico. A rivalersi nei confronti degli ex dirigenti Ilva sono stati Angelo, Vincenzo e Vittorio Fornaro, titolari della masseria Carmine, che ha subito l’abbattimento dei capi di bestiame a causa dei veleni prodotti dall’Acciaieria. L’ordinanza di sequestro conservativo, riguarda beni nella disponibilità, tra gli altri, dei fratelli Nicola e Fabio Riva. Il processo chiamato ‘Ambiente svenduto’ inizierà il 20 ottobre prossimo.
Il gip Gilli, nell’ordinanza, ricorda come, essendo stata disposta in fase di udienza preliminare l’esclusione di Ilva spa, Riva Fire e Riva Forni elettrici dalla responsabilità civile, la parte lesa “non può che trovare soddisfazione del proprio credito nei patrimoni personali degli imputati, in caso di condanna”. Gli imputati, per la parte che compete loro, sono stati nominati custodi giudiziari dei rispettivi immobili. Ventinove delle proprietà individuate sono nella disponibilità dei fratelli Nicola e Fabio Arturo Riva.

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