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Immigrazione, i prefetti si ribellano

“I prefetti, i rappresentanti del governo sul territorio sono lasciati soli ad applicare le direttive del governo in tema di immigrazione, spesso in totale opposizione con altri rappresentanti dello Stato, in particolare i sindaci. Siamo diventati bersagli, il governo ci tuteli”. E’ la denuncia di Claudio Palomba, Prefetto di Lecce da appena 15 giorni, e presidente del Sinpref, il sindacato dei prefetti.
Il clima attorno ai prefetti è sempre più incandescente: circondati da ostilità, bersaglio di frasi indegne da parte di esponenti istituzionali e noti politici. Dopo l’annuncio della rimozione del prefetto di Treviso e le frasi che il vicepresidente del Consiglio delle Marche ha rivolto al prefetto di Roma, Franco Gabrielli, le associazioni prefettizie hanno chiesto un incontro con il ministro dell’Interno, Angelino Alfano.
“Ci tuteleremo in ogni sede. Se il sistema della sicurezza ha retto in questa fase di emergenza immigrazione, lo si deve soltanto al nostro lavoro. – ha continuato Palomba – Se il tema dell’immigrazione diventa uno scontro politico, la battaglia deve rimanere nell’ambito politico. Invece alla fine a rimetterci siamo noi. Ogni giorno le 103 Prefetture sul territorio lavorano in continuazione per garantire l’assistenza logistica e sanitaria ai migranti che arrivano in Italia. Bisogna identificarli, curarli e trovare loro una sistemazione. Siamo abituati a gestire le emergenze, ma il nostro lavoro va riconosciuto”.

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