BasilicataCronaca

In Questura a Matera i dettagli dell’operazione Last Piece

Avevano organizzato un’associazione ‘criminosa’, ricattando imprenditori del Metapontino. Un’attività che durava da un paio di anni. Ma, poi, per Aldo Schettino e Vincenzo Mitidieri sono scattate le manette. I dettagli dell’operazione, denominata Last Piece, sono stati illustrati stamane presso la Questura di Matera, dal vicequestore Nicola Fucarino e dal responsabile del Commissariato di Scanzano Jonico Domenico Girelli.

Un’indagine coordinata dalla DDA di Potenza, durata mesi.

Sia Schettino che Mitidieri erano recidivi; il primo era stato arrestato nel dicembre 2009 nell’ambito dell’operazione Agroracket, per estorsione continuata; il secondo è finito in carcere il 24 gennaio 2010, a seguito dell’operazione Mosaico, per aver estorto 30mila euro ad una ditta edile di Policoro, per poi scontare 3 mesi agli arresti domiciliari. Attualmente, si trova in carcere a Potenza

Fucarino, nel suo intervento, ha evidenziato che Mitidieri estorceva gli imprenditori del posto mediante una serie di bottiglie incendiarie, ma soprattutto metteva le vittime con le spalle al muro, per evitare loro guai maggiori: 500 euro al mese per sempre e 5000 euro per entrare in un sistema di protezione.

“Le vittime stesse, per paura, molte volte erano costrette a pianificare le loro azioni in segreto, addirittura in auto. Oppure erano spinte dalla volontà di cedere l’intera attività”, ha affermato Cirelli. “Inizialmente, i titolari dell’azienda ricattata negavano tutto, poi quando hanno capito che la Polizia li avrebbe aiutati, hanno ammesso il ricatto”.

Per la cronaca, il provvedimento adottato nei confronti dei due sopra citati è l’estorsione aggravata da metodologia mafiosa.

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