CronacaPuglia

Inchiesta sulla sanità in Puglia, i pm Digeronimo e Bretone si astengono

I pm di Bari Desiree Digeronimo e Francesco Bretone, lo scorso novembre, si sono astenuti dai procedimenti sulla sanità pugliese di cui erano titolari. In particolare quello a carico di Nichi Vendola, presidente della Regione Puglia, assolto in primo grado dall’accusa di abuso d’ufficio per un concorso da primario all’ospedale San Paolo, quello sulla delibera di giunta con la quale la Regione Puglia accettò di liquidare all’ospedale ‘Miulli’ di Acquaviva delle Fonti 45 milioni e quello a carico di 33 persone tra cui il senatore Alberto Tedesco (ex Pd).

La richiesta di astensione, si legge nella lettera, “è motivata da gravi ragioni di convenienza, in conseguenza del clamore mediatico determinatosi a seguito della pubblicazione della nota riservata” inviata dai due pm al procuratore generale presso la Corte d’appello di Bari, Antonio Pizzi, e al procuratore della Repubblica di Bari, sulla presunta amicizia tra il giudice Susanna De Felice che ha assolto Vendola e la sorella del governatore, Patrizia, delle successive dichiarazioni di Anm, Camera Penale e di 26 pm baresi che all’epoca hanno attaccato i due sul “mancato rispetto delle regole”.

 

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