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Inclusione senza confini, i beneficiari del centro Rotary giocano a bocce con i giovani svedesi del progetto Erasmus+ “INSport”

Continua il confronto esperienziale su scala europea, finalizzato all’inclusione sociale, del centro socio-educativo diurno per persone disabili Rotary del comune di Potenza, gestito dalla cooperativa sociale La Mimosa. Mercoledì 28 settembre, alle ore 10, al bocciodromo comunale nella villa di Santa Maria di Potenza, i beneficiari del centro incontreranno sul campo di bocce un gruppo di giovani provenienti dalla Svezia, alcuni dei quali con disabilità. L’iniziativa rientra in uno dei laboratori del progetto Erasmus+ “INSport”, promosso dall’associazione World Net di Potenza, che mira a creare inclusione sociale senza confini e scambio di esperienze attraverso lo sport. Tutti i giocatori saranno guidati dai maestri dell’associazione bocciofila “La Potentina”, con cui la cooperativa La Mimosa collabora attivamente da molti anni. Nel pomeriggio, dopo il pranzo comunitario, si terrà la premiazione.
L’adesione della cooperativa La Mimosa a una rete di soggetti impegnata a creare relazioni tra paesi diversi dell’Unione Europea ha già consentito ai beneficiari del centro Rotary di partecipare, il 13 settembre scorso, al progetto “Colours outside the lines”, in cui lo scambio e il confronto è avvenuto attraverso l’arte e la pratica di attività artistiche sperimentali. “Tali esperienze, che contribuiscono considerevolmente ai processi di cambiamento culturale dei giovani, ormai sempre più europei, non devono lasciare indietro nessuno”, commenta Francesco Ritrovato, presidente della cooperativa sociale La Mimosa. “Per questo motivo investiamo su progettualità che tengono insieme giovani e contesti in cui si lavora sulla diversità. Stiamo lavorando molto in questa direzione: è in corso la candidatura di un nuovo progetto Erasmus+ con partner turchi in tema di maggiori opportunità per le donne che vivono condizioni di svantaggio”, continua. “La progettazione europea ci presenta altresì l’opportunità di qualificare i nostri servizi, offrendo ai beneficiari e agli operatori – conclude Ritrovato – la possibilità di crescita attraverso l’incontro e la contaminazione socio-culturale”.

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